Dea Bianca lunare, erotica e mortale
Influenza strigiformi, e i rettili a mutare
Kundalini energia, spontanea sa svegliare
Mutare identità, di Winkite e Aravane
sommario quartine
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Dea Bianca lunare, erotica e mortale
Narra ancor Ovidio, d’un bel giovinetto Allevato da Naiadi, presso un laghetto Che a quindici anni, lasciò i monti natii Presso altre acque, giunse e si svestii
Venne visto, dalla ninfa Salmace Che s’infiammò, d'amor senza pace Il bel giovane, ignar dell’amor linfa Rifiutò le dolci, richieste della ninfa
Allora Salmace, si gettò nell’acque Dove immerso, s’era il giovinetto A lui tosto, si strinse e s’avvinghiò Come edera al tronco, si abbarbicò
Gli Dei pregò, di non venir mai separata Malgrado il giovane, resiste in disperata Accolta fu, preghier d’eterna unione E un corpo solo, emerse in effusione
Metà uomo metà donna, emerse pomo Un ambiguo esser, nè donna nè uomo Ermafrodito, suonava suo bel nome Figlio d’Ermes e Afrodite in sacr’unione
Ermafrodito poi, otten dai genitori Ch’immergesse, alla fonte i suoi dolori Subìta avrebbe, medesima sua sorte Metamorfosi, che muta ogni tua morte
Gran navigatore, è Divin Ermafrodito Venuto da Siria, e giunto pur a Cipro Passò pur per Creta, ed Ellade città Diffuse coraggio, e fondò civiltà
Mercurio papà, è caduceo Hermes Antico dio luna, delle trasformazioni Da mesopotamia, scriba e traduttore Di sè moglie e mondo, fine creatore
È Thot egizio, che testa uccel tiene Hapi del Nilo, androge con seni e miele In Africa e Brasile, è or Dio Logun Edè Scioglie nei misteri, l’Io e l’altro da sè
Traduce tale mito, conflitto dellla mente Tra parte femminile e quella pur maschile Ma nello stesso tempo, indica in fusione Gran superamento, della dissociazione
Adam Evon, è l’androgin primordiale che Dio creò, a sua imago personale maschio e femmina, dal fango li creò col suo respiro, vita e legge promulgò
Eraclito e Platone, scrivon che l’umano Ha origin dall’androgin, alto e pure nano Poi i sessi dividendo, diventan due o tre Maschile e femminile, ricordano quel sè
Origina dal sole, maschio umano tipo Femmina alla terra, trova sua matriice Partecipa l’androgi, entrambe le nature Angel messagger, tra lun e le creature
Venere e Mercurio, dan la diversità La sintesi di androge, è psiche identità La sua natur compone, ognì mentalità Ermafrodito somma, due spiri-tualità
Giordano Bruno, entra alla casa di Circe Per visita fare, a Core o figlia del Sole Ci raccon la giostra, o circo di animali Circe addestra bene, a farne degl’umani Vede buoi e greggi, le bestie della selva volano in concerto, gli uccelli in aria e cielo nell’onda vede i pesci, nuotare là nel mare ti abbandoneranno, al silenzio più lunare
“Quando avanzerai, verso tale casa ritroverai le cose, di vita quotidiana all’ingresso d’atrio, davanti alla porta un porco vedrai, con fango su groppa Morder tenterà, coi denti e con i piedi ti sporcherà col limo, poi ti importunerà mentre can latranti, abbaiano molesti tu non impazzire, se nò tu li ridesti Tu non percuoterai, non t’ostacolerà con svelta attività, sfuggirai tal cose Il solare gallo alato, fuor ti porterà A corte della figlia, del sol t’introdurrà”
La madre Ecate-scrofa, Dea d’oltretomba Addomestica cinghiale, totem ver di Troia Hecate è il maiale, dea luna e conoscenza Phorcus fila fato, è 3 Parche evanescenza
In notti luna piena, cammina per le strade Da cani accompagnata, porta sacra torcia Fermata dai fedeli, di offerte negli incroci Sussurra conoscenza, e segreti misteriosi
Tien tre teste e occhi, caval serpente cane Dea cagna e dea serpente, dona sacri doni Regina della notte, della luna e della terra Spiriti antenati, governa e porta a terra
Circe è dea del fato, signora delle fiere patron d’arti Circensi, vince ogni barriere Falco d’oro dall’alto, che vola in circolare Ciclico destino, in zodiaco a ricordare
Corè sapeva far, girare il circo zoo Regina dentro al cerchio, dirige la tribù Ognuno ha identità, più non sol umana Ruota del destino, ruota Dea romana
Circo è carosello, di fiere ammaestrate Alterna lei le scene, pei bimbi deliziare Trovarsi là nel centro, di scena circolare È stare nel gran gioco, in cosmo recitare
Cavallo e pure Cani, sostano ai solstizi Son animal domati, simbol di passaggio Tra mondi stati d’esser, dell’ambiguità Pegaso il cavallo, gl’iniziandi guiderà
Ariete come il cervo, il toro come lepre Cavalli son Gemelli, Cancro è drago mar Leone è come il lupo, regale designato Vergine è civetta, Minerva ha ritrovato
Bilancia sfinge è, annuncio dell’inverno Scorpione gallo canta, è aquila e serpente Centauro come cigno, è il cambiamento Capricorno è falco, cioè sole d’inverno
Acquario è la sirena, cinghiale pantera Pesci son tritone, che giro inter rinnova Poi seguono le forze, dette dei Vodun Maschere africane, in scena di natur
Religion della natura, Bruno ci riporta Impeto furore, che sua poesia comporta Amore della vita, in Dioniso espansione Animato mondo teatro, eroica esaltazione
La Natura infinita, è lo scopo e movente Della vita e sapere, come in mito Alteone Cacciatore che giunge, contemplar Diana nuda Che in cervo cioè preda, alfine lo muta Filosofia suprema, è magica visione Dell’unità natura, di là dei var contrari Fusione yin e yang, colta nell’istante Bruno ci rivela, è la magia più grande
Scansa ogni morale, ascetica o mondana Lui esalta la fatica, d’ingegno azion umana Grazie alle sue mani, conquista condizione Umano suo sudore, persegue redenzione Tutte le dee, son medesima Dea Devi Appare in forme e nomi, e cicli differenti Durga è mediatrice, tra dei e gli antidei In mezzo la battaglia, d’evoluzion in fieri
Raccolti son gli dei, concentrano le forze Fiamme dalle bocche, formano ora Durga Dea ch’è la più forte, d’uno e tutt’insieme Gli dei le dan lor armi, cavalca lei le fiere
Mahisa capo è, del campo di avversari La Durga apparizion, fa lui tremar paura Mahisa cambia forma, vuol’impensierirla In bufalo sbuffante, tenta d’impaurirla
Durga lo cattura, lui tenta a dimenarsi Lo lega coi capelli, domestica e trascina La terra è liberata, e gli Dei vanno abitàr Durga è delle cose, la comprension final
Un delle sue forme, è Kali nera Madre Regina delle ere, che danza vita e morte Sporge la sua lingua, da sua faccia nera Ornata di più membra, è guerriera vera
Shakti del dio Shiva, Kali è Durga Devi Purga intero mondo, dell’illusion di Maya È Parvati energia, sessuale attaccamento Madre della morte, che fa concepimento
Guida tempo e fato, tutto a dissoluzio Sonno senza tempo, risveglia nuove ere Dea Kali manifesta, quan demone Daruka Divin potere prende, e minaccia la natura
Dea Parvati s’infuria, e diviene la Kalì Rimane in esistenza, fuor d’ogni controllo Armata col tridente, il demone sconfigge Danza su suo corpo, e rosso sangue tinge
Vulcanic’energia, gareggia danza Shiva Diventano selvaggi, competon in crescendo il mondo vibra e trema, Maya ancor resiste Kali più selvaggia, infine strappa e vince
Dea dei cimiteri, riceve offerte sangue Di capre ed animali, per placar sue mire Vedere la sua faccia, è vincer mort orrore Dea Kali simbolizza, paur mortal terrore
Maya è mutamento, illusion della realtà Essenza delle cose, che vela in esistenza danza multiforme, distrae la chiar visione Teatro d’esistenza, vivi in comprensione Ramakrishna e più poeti, cantano rapiti Kali benedetta, una volta che han capiti Che liber Lei i devoti, di tutte lor paure Diventa Mater grande, che conforta pure
Yoni è femminile, energia che attiva Dei Facend amor risvegli, la devozion per Lei Comprendi ch’ogni vita, o energia d’azione A fine del suo giro, conclude in distruzione
Lakshmi adorazione, è Padma dea del loto Esist’avan creazione fluttuante senza moto È adorazion di vacche, e bimbo nuovo nato conchiglia d’Afrodite, fortun al parentado
Venus Afrodite, è Mater Mediterraneo Nasce dallo sperma, d’Urano dio evirato Viaggiò coi marinai, dentro una conchiglia emerge dalle onde, capell al vento spiglia Chiamata Cytherea, Cypris bella Dea Sull’isola di Cipro, approda con marea Sposa molti dei, abbisogna più compagni Elargisce suoi favori, pur a uman amanti
Priapo porta a vita, con Dioniso s’unisce Dio dal fallo eretto, con Erme ermafrodito Di Adone s’innamora, fin l’ade lo cercò Or ogni primavera, fa il rito copulòr
Porne com Urania, ebbe Lei due nomi Corinto le consacra promiscuo adoramento Nell’era patriarcato, degrada compimento Eterè cerimonie, or chiuse a pagamento
Nella città Bubastis, adorata sulle barche Bast col flauto suona, le melodie del fiato Gatt’addomesticati, nutriti dentro ai templi Controllan roditori, in granai e bassifondi
Nata in delta Nilo, e sorgenti della Nubia Presiedi gioia e danza, piacer fecondità Felino del tramonto, ruoti il sole raggio Donna gatto a seno, hai leòn tatuaggio
Sfinge femminile, tien corpo di leone Menade selvaggia, grazie a intossicazio Diviene la serpente, donna d’ampio raggio enigma chiave hà, guardia del passaggio Isis braccia alate, di Nut sei prima figlia Nut è cielo cosmo, e Geb dio della terra È lunga la ricerca, a svelar tua identità Insegni tessitura, e ogni altra abilità
Nefti sora d’Isis, opposta dea tramonto Volend aver bambino, dà liquor a Osìris Entra nel suo letto, e Anubis concepisce Set smembra Osiri, poiché s’ingelosisce L’alber al palazzo, contiene corpo Osirìs Resuscitato grazie, al nuovo linga alzato Che diede vita ad Horus, falco sacerdote Ra pur vien giocato, grazie alla sua dote
Purghi per svelare, l’essenza d’ogni cosa Dai e togli veleno, e il nome appar in posa Curi e ristabilisci, e dai prezzo per dio Rà Stessa cosa feci, qual Lilìth per Jeovàh
Auzit spirì del Nilo, pei greci fosti Isìs Au Set antico nome, è Regina smisurata Credendoti sconfitta, ti fecer dea minore Dea dell’universo, sei femminil signore
Meri dea del mare, cereale e protezione Hai diecimila nomi, sei luna madre al sole Cultura con salute, doni sempre a umani Finita via terrena, vedrem brillar tue mani
Vergine Maria, sei Mater Dei figli’Anna Perdi e riguadagni, tuo sol figliol divino Onoran la Madre, sopr’ogni patriarcato I marian devoti, d’antico Cristianato
Stella di David, due triangol abbracciati Maria ogni vita crei, dall’utero tuo tempio Madre sei regina, sei Sion senza confino Altare di Yahwèh, amàn del divin Trino
Dea di guarigione, d’ogni misericordia Stella Maris forte, governi ogni maree Rocca d’alleanza, adorata nei santuari Lenisci ogni ferita, nei pellegrin umani
Tarantole tre parche, filavano destino La loro ragnatela, fu il simbolo di Atene Arachne tessitrice, tramava Dei da spalti In pose kamasutra, che iraron patriarchi
Strapparon infuriati, tarante opere d’arte Arachne vergognata, suo spirito nasconde Chi vede un ragno giunge, a crisi d’isteria Nèuron possessione, là in inconscia via
Nel labirinto vita, accade ogni deriva Tessere del ragno, è un rilascio di paura Inconscia associazione, ragno con il fallo Kalì la femminile, divor il suo compagno
Clotho Atropa donna, Maya ragno d’India Arachne totem Fato, Dea Ecate di morte Uno dei tre aspetti, della lunar trimurti La tela è ruota fato, al centro taran tutti
L’apocalisse Maya, o evento di Xutàn Dice fin del mondo, donne giù dal cielo Legate a fil di seta, divoran tutt’umani Anime alla cerca, di copul transumani
Kerèsan donna ragno, ògni cosa crea Semplice pensando, sognando nominando Alla gente porta il sole, fuoco e le colonie Insegna vasellame, tessuti e cerimonie
può dare e prender vita, la luna ella creò Connessa con la caccia, e con l’agricoltura Per Hopi aiuta gente, durante l’emergenze Turchese donna sveglia, pure le coscienze
Donna metamorfo, ovver conchiglia bianca Bianca alba dell’est, che crea i Navajo clan Diede lor conchiglie, don tra i più preziosi Per divenire mais, animali pioggia e fiori
Cantono i Navajo, la Donna metamorfo Donna d’abbondanza, cibo e conoscenze Cose attorn a me, restauri belle al cuore Per viver con tutto, in armonia d’amore
Donna iniziazione, che doni il tuo potere Cambi forma a bimbi, e adulti a volontà Sesso età e quant’altro, puoi ripristinàr Fai apprendere il valore, dell’ospitalità
Accant’oceano artico, vedova tien figlia Sedna bella donna, sognata da ogni Inuit Nessuno le piaceva, rifiuta tutte offerte Uccel di mare un dì, vien a far profferte
Le promise vita dolce, in capanna calda Pien di pesce e pelli, Sedna allor lo segue Volan fino al nido, ma infine ha nostalgia Anguta suo papà, in kayak la porta via
Al mondo degli umani, tenta riportarla Uccise uccel marito, e stirpe vuol vendetta Inseguono sul mar, mosso or in tempesta Agli umani fuggitivi, voglion far la festa
Vicin a stremo forze, Anguta sen la fine Lotta per la vita, mar getta Sedna infine Sedna disperata, s’aggrappa al suo kayak Papà le taglia dita, e le braccia a dimenar
Cadde giù nel ghiaccio, sin a fondo mar Regina del profondo, comincia a diventar Dita e braccia tolte, divenner pesci e foche Signora morte e vita, di cibo or tiene dote
Tutte anime animali, rimangono nei corpi 3 giorni dopo morte, per far da messaggeri Torna ora alla Dea, condotta trasgredita Sedna punirà, in tempeste e carestia
Solo lo sciamano, viaggia al suo paese Mostra umane pene, la grazia a ritornar Adilivun sua casa, è pietr’ossa di balene Sedna can guardiano tutt’anime contiene
Varie peripezie, devè passar sciamano Giunger alla dea, in abisso sorvegliato Dove una balena, di ghiaccio fa la ronda Confine sorvegliando, là nell’acqua fonda
Un calderon bollente, pieno di conchiglie Pur sbarra la strada, infine can guardiano Davanti Sedna porta, sottil come un lama Samàn che passa tutto, vede Sedna dama
Sedna man tagliate, riceve e gli permette Tornar con la notizia, che Lei ha perdonato Conchiglie or troveranno, ancor i cacciatori La gente avrà del cibo, in ritual riparatori
Freya Signora, governatrice della morte capo di Valkirie, da nome al sesto giorno Freya detta Frigg, è il largo uter di terra Appar ai suoi devoti, come Dea più bella
È Persefone discesa, assente nell’inverno Ecate magia, trasmessa ai popol nord Col carro corre in cielo, traina l’orso d’or Suo fratè è fertilità, marito è divin Odr
Dei son tutt’amanti, favorito è fratel Frey Essenza sessuale, promiscuo senz’uguale Quan Odr gira terra, vers’ambra lacrimàr Lo segue travestita, Freya che sa mutàr
Dei causaron morte, di suo padre Thjassi Skadi allor s’armò, ad Asgard poi viaggiò Per fare la vendetta, pur sola era potente Dei chiesèr la pace, fu cosa conveniente
Skadi chiese sceglier, marito tra di loro In linea mascherati, guardò solò le gambe Sposa poi divorzia, pian tutti a chetichella Skadi ama sciar, Dea Scandinavia bella
Vila o Samovila, è slava donna alata Tiene capelli d’oro, lunghi fino ai piedi Vive là nei boschi, di mezzo alle radure Pioggia poi assicur, a tutte sue creature
S’uno ingiùr natura, lei cerchio magi fà Lo danza fin a morte, arcobalen a riparàr Mascher da serpente, falco oppur cavallo Nasce dalla pioggia, o nebbiolin in ballo
Brigida dei celti, Minèr Medi ai romani Dea bretone Sulìs, avea l’acque termali Bagno era suo tempio, Spa pur nominato Caldo di sorgente, è poter suo rinomato
Creatrice della Cina, e umano primo giallo D’argilla lo impastò, su rive di fium giallo Tedioso lo trovò, e in pezzi lo mando Nacquero le caste, da ciò che frantumò
Ha corpo di serpente, che vinse ribellione Contr’ordine del cielo, ripreso e fatto blu Riaggiusta arcobaleno, e a terra si rivolse Sfruttando tartaruga, problemi suoi risolse
Al caos poi si rivolse, di umane relazioni E riti stabilisce, in legami e nutrir bimbi Quan tutto è restaurato, Nu Kua si ritirò Nel cielo suo attributo, eterna dimorò
Kuan Yin è adorata, in ogni casa d’Asia Bodhisattva femminile, Jurema della Cina Kwannòn del Giappone, buddha della via Devòzion popolare, parallel santa Maria Rifiutò illuminazione, per aiuto a umanità Tenne forma umana, seguir ogni creatura Sua morte da innocente, pur le guadagnò Fisso posto al cielo, e l’arcobalen portò
Lei dal paradiso, nell’isol P'u T'o Shan Risponde alle invocazio, che le rivolgiam Emerge dalla luce, dell’occhio di Amitabha L’indiano Avalokita, in bodhisattva fiaba
Dea vergine di Cina, dona eros amor Suoi occhi sono tempio, iridè multicolor Efficace sopra tutto, si rivèl sua devozion Ripetere suo nome, è orazion meditazion
Celeste traghettante, trasporta da illusione Alle terre conoscenza, rivelando la finzione Incoraggia in umani, l’espression di carità Risveglia nella psiche, pax innate qualità
Infonde compassione, è la Tara Tibetana stella della grazia, di compassione umana Cavalca dragonessa Lung Nu e cucciol Ts'ai Diffonde l’abbondanza, e rimuò timor essai
Tara dea di stelle, è regin del Kali tempo Suo Bodhisattva nome, è Avalokita-isvara Dea d’apprendimento, aiuto al misticismo Invò 108 suoi nomi, calmerai psichismo
Tara Bianca sta di fronte, là in meditazion È terrifica se verde, coi tre occhi ci ricorda A guardar oltre terrore, di morte situazion Vedèr vita qual gioco, ad aver luminazion
Inanna, sumera stella del mattino
Misteri di Voltumna, Ermes e Feronia Patroni della vita, dentro l’acqua bona Negli inferi interiori, sviluppano i calori sprizzan’acqua calda, verso superiori
Fata e signora, del lago e dei pozzi Delle fonti potabili, termali e marine Dea alata con doppia, coda di pesce Dea luna bianca, che cresce decresce
Potere femminile, di ninfa dell’acqua Che toglie e da vita, in ciclo mutando Drago o serpente, appari qual donna Voltumna celeste, sei grotta madonna
Vortice tao, specchio d’acqua Vorte Destino che ruota al, in ciclo samsara Fai giostra animali, del circo di Circe Danzi nei cerchi, del labirin sfinge
Veltumna d’Etruria, androgin signore C’immergi in fusione, in divino calore Danze e piumaggi, fan ritmo e colori Profumi e sapori, disciolgon pudori
Occhi ed orecchi, sei luce nel suono Nel velar e svelare, Tu affascini l’uomo In silenzio penombra, fai ninna la nonna Col dire e non dire, Tu incanti la donna
Proteiforme Voltumna, venerabile Urcla! Sorgente ed amante, di lealtà e verità Hai bei lunghi capelli, e la barba fluente Tieni coda di pesce, in mano un tridente
A chi cerca d’estorcer, sfuggi cambiando Acqua oppur fuoco, tante forme mutando Ora volgi e sei uomo, ora muti e sei fiera Chi ti cerca sen cuor, sol segue chimera
Menerva oh Voltumna, Atropa e Argia Vortex vertigo, Dea ruota Dea mantra Del lago Saturno, postvorta e antevorta Sei l’aria in ascesa, mai nata mai morta
Tuo lago Bolsena, somiglia al Titikaka Entrambe 2 isolotti, del sole e della luna Boschi sacre querce, cingono tue sponde A unir tribù dei rasna, in federato ponte Nel liquido amnioti, tu inizi umani interi Sacralità dei pozzi, tu leghi i ciel a infèri Acqua tu associata, pur a disgregazione Morte che nel mare, dà rigenerazione
Mar è pur teatro, dei var tuoi itinerari In cerca di té stessa, rifugi proteiforme Dai origine allo Stige, nefasto per gli Dei Lo passa Gilgamesh, e inizia Panta rei
Sei mare popolato, di pesci e serpenti Con doppia valenza, di vita e di morte L’acqua di Memoria, fa nascere alla vita Lete fiume oblio, al mondo maia invita
Laghi son’occhio, di sotterraneo mondo porta d’ogni viaggio, in palude labirinto Tuo Dioniso è Limneo, mister del liminale Rinasce dalla pioggia, sperma a riportare
Sei Gea la vacca sacra, Urano toro tuono Urano Gea feconda, con la pioggia e suono Kronos falce luna, taglia offrendo il tempo Goccia va nell'acqua, Vener è Afro tempio
Acqua con il fuoco, è Iside con Chernia La prima è la rugiada, seconda l'alchimia Calor del desiderio, attiva ogni processo Sino ad approdar, amor fonte successo
Acqua di Mercurio, sfuggente proteiforme Disintegra e germìna, in alchemiche forme Per fondersi ad archè, con rischio di follia Congiunzion d’opposti, avviene sinergia
In Cantico dei Canti, sei sposa Shekinàh[9] Diventi l’orto irriguo, irrigata da Yesod Pozzo sempre vivo, dell’anime sorgente Virile membro sali, l’energica corrente
Tin è dio del sole, Tanìt è dea di luna lettura circolare, della scrittur sumera Osiride è svegliato, dal bacio di fellatio Iside in gionocchio, ciclo ha risvegliato
Tin è nuovo giorno, dode coppie d’ora Giorno anno e ciclo, che ruotano la vita Sono Vort e Tar, in un ciclo Tarant-aris Detto poi Voltumna, tour oppure wind
An tar Is giornaliero, era il ciclo Ra Che al mattino sorge, alla sera muore è ARA capodanno, l’eterno ARARARA Lares loci tempo, che terra va ad arar
Vita e morte, Taràntaris trasforma Là nel sottosuolo, in Tartara pianura Fucina delle cose, dimora della notte Giorno sol incrocia, all’uscio delle porte
Dimora che trattiene, ambedue energie Una fuor di casa, percorre terra in giro l'altra alla dimora, aspetta suo rientro Tartar luogo è, di eterno mutamento
Notte ha nelle mani, sonno amico morte Femmina con maschio, cambiano di porte Tartaro s’accoppia, a Gaia a dar Tifeo Eco di montagne, gran toro da rodeo
Superbo nella furia, a volte par leone È animo spietato, o è cucciolo inguaiato S’unisce con la luna, vacca sacra ganga Toro solo vacca, androgino che cambia
Caos è una sequenza, linear di zeri L’ordine poi inizia, violento con gli dèi Krono evira Urano, nuov’ordine rigira in Tartaro relega, per prossìma sfida
Sumeri vedon krono, in ciclo ripetuto Coppie Dei opposti, fanno due e poi uno A fine anno arriva, il caos dell’inversione Disordine confuso, che attiva ricorsione
L'unione della dea, Isìs di vita e morte col pastore re, rinnova ordine cosmo Ur An il tor del Cielo, fotte vacca Gea Sol fotte la Luna, ne fa l’androgen dea
Lu vuol dire uomo, Na vuol dire donna An vuol dire cielo, rovescio sta per terra Europa la fenicia, innamora il toro bianco Nandi antico Antares, l’ama zoccolando Apìs il Tor del Cielo, è UrAn che vaticina Con zoccoli d’amplesso, batte a terra fina Fenicia dea TinniT, è Tièn il giorno in Cina Diventa presso Rasna, Cielo fungo Tigna
Tark dio-toro rasna, è totem dei tirreni Itifallico con barba, nutrito dai Cadmilos Orione cacciatore, è Garuda e Kinnarè Tutte Lase ninfe, androgin fate ovver
Toro dio-tempesta, d’origin Lidia Ittita Tarquinio a campidoglio, tenne nome Tark Maschera Dio-toro, assiem alla Dea vacca Con pelli di bovini, in templi di baracca
Ricordano i Cabiri, e i giganti megaliti Kaaba ovver Kubiles, Kali o Pietra nera Mater pessinunte, che partorisce Tages Dio fallico poeta, dell’eremo di pace
Anatra con oca, i re d’uccelli d’acqua Vanth è psicopompa, tien Alloro e Cigno Turanna la Colomba, danz’amor intorno Quercia suber Tinia, Dio di ciel e giorno
Upupa è un uccello, piccolo elegante Sacro dei pelasgi, assieme alla cicogna Emigran entrambe, d’africa ad europa hud-hud è suo verso, d’anima in quota
ha nome simil tuono, bu-bu in etrusco Da cui nasce nome, di rombo tamburo È l’uccello che tuba, e guida coi canti L’anima defunti, e i Mister iniziandi
- la luna e i folletti Aradia è luminosa, in Rasna religione Figlia a Diana luna, e Lucifero dio sole Patrona delle Strix, civette come upùpa Vedono nel buoio, col chiaror di luna Aradia ard in ardore, è Circe di calore Fallo e fuoco fanno, l’arte di veggenza Pur disse Milarepa, è l’interior potere Proietta fuori sé, intento da ottenere
Io è nome di vacca, chè muta colore Dal bianco al rosso e, al nero scurore Bianco è il suo colore, il fondamentale Dove prim persona, va in trinità lunare
Luna Nuova dea bianca, nascita e crescita Luna Piena è dea rossa, d'amor e battaglia Luna Vecchia è dea nera, oracolo e morte Madre universale, padron d’ogni sorte
Dea Bianca lunare, vacca variopinta Disco d'argento, che rischiara le notti Addolcisce paure, con luce soffusa Sorella di Istar, la Vener diffusa Iside angizia, sei stella più lucente Unisci 3 aspetti, Dea terrestre di caccia Di boschi e di fiere, sei celeste lunare Con nascite e morti, regina infernale
Sulla Terra governi, ciclo ogni vita Muori e rinasci, attraverso più fasi Governi le maree, e ciclo mestruale Tombe megalite, e carestia rituale
Sei vergine Maria, ciclo lunàr mensile Divieni notte e giorno, calende bisestile Giorni fas nefasti, per coltur mattanze Luna nuova sei, sacrificio dimostranze
Bianca Luna Dea, scacciata dall’Olimpo Luna bassa agreste, ancor ritual calende Resisti nei proverbi, e celebrazion rituali In leggende e fiabe, e tradizio popolari
Regina dei morti, feto primordiale Pur degl’immortali, e delle divinità Dea Inanna di Ruma, seno di Rumla Ara Voluptas, Altàr primo di Roma
Cadon gl’imperi, invadono i barbar Decadon città, e il fasto è un ricordo[13] Rintanano i culti, tra pagus campagne Resistono fonti, alber fuochi capanne
Nei fuochi rituali, di più culti lunari Un ladro vien rapito, dàlla luna piena Diventa suo uomo, custode del fuoco Accendono i falò, i ragazzi per gioco
Grande Dea Bianca, adorata coi fuochi Sotto volta di stelle, e i folletti danzanti È mondo incantato, contrada di Narnia Folletti elfi e gnomi, e fate di Farnia Dea Terra gigantesca, delle tempeste Abbondanza raccolti, periodi carestie Vergine nera, adorata in sottosuolo Dove correnti, fan l’eco suono
Sensibili cuori , presso cappelle Svengono a causa, magneti correnti Avvertono guizzo, a vertebral colonna Che porta visione, di Mater madonna
Antica Bona Dea, con uva decorata Cerese del grano, Pomona alberi frutto Flora in primavera, dà festa nei Floralia Sesso ed infiorate, fà l’antica Fauna
Dea Madre di Creta, Malta e Sardegna Pietra piatta levigata, è pietra della sposa Scivolata praticata, strofinando l’ombelico Assicurar fecondità, contro un megalito
Energia divina, nelle punte è concentrata Dea d’omphalos di terra, della sua Fertilità Tenute nelle buche, scoperte un giorno l’an Alla festa del raccolto, o perido del tracàn
Statuette steatopigie, simboli di porte Di nascita e di morte, vulva segno ad M Tre seni e corsi d’acqua, occhi d’ape ariete Ape toro e farfalla, uccello cervo e rete
Doppio serpente, uovo barca e rana Spiral uncino e ascia, vortice e pesce Cerchi e menhir, mani e piedi della dea Simbol suo potere, che vita rigenèra
Nella danza del cerchio, detta dell’hora Donne nude in cerchio, unite per le braccia Un musico al centro, suona gaudio la lira L’estatica danza, chiama Dea epifania
Trasmettono energia, al moto circolare Pietre erette attorno, a cerchio della danza Richiaman pietre piatte, di mistica signora Regin di Cucuteni, che apre vulva ancora
- Eurinome, Afrodite Emerse e vagò, Afrodì nuda dal Caos Eurinome dell’inizio, Dea d’ogni Cosa Danzò sulle onde, separando le acque Dal mare la terra, e il cielo brillante Avanza Lei danzando, là verso sud E il vento del Nord, gioca alle spalle È buon fecondante, è il vento Borea Segue Eurinome, riflessa in marea
Pensa a iniziare, con lui la creazione Improvvisa si volta, e afferra Borea Tra le mani lo sfrega, qualcosa s’appura Ofione il serpente, ne esce creatura
Eurinome ora danza, come a scaldarsi Con ritmo crescendo, divien più selvaggio Finche in desiderio, Ofione ben s’accende L’avvolge tra sue spire, per darle progenie
Eurinome è ora incinta, colomba sul mare Vola e volteggia, a dar forma a creazione Al tempo propizio, uovo Cosmo depone Cova fin schiusa, tra le spire d’Ofione
Eurinome progenie, ora uscirono tutte Tutte cose esistenti, emersero dunque Sole luna e le stelle, i pianeti e la terra Monti fiumi alberelli, e vulcan sottoterra
Ofione Eurinome, preser sede all’Olimpo Esser solo creatore, Ofione è convinto Irritata la dea, lo scalcia sulla bocca Or in caverna, nuova sede gli tocca
La dea poi creò, sette forze in pianeti Mise a capo ciascuna, un titan titanessa La dea grande immortale, e onnipotente Sceglie poi amanti, e soddisfa corrente
Focolare alimenta, in grotte e capanne Si che possan scambiar, uomin riverenti Bianche ceneri sono, cùmulo omphalòs Brace viva che serba, fuoco in invaso
Ombelico di Dea, è mister maternità Cugini dei Pelasgi, i berberi emigranti Portano dal sahara, fin sul fiume Niger Nell’impero Ghana, tra le bantu effige
Il culto degli Akàn, quel popolo formò Artemide la Luna, divenne dea Ngamè Crea la terra e stelle, vita comunitaria Infonde vita in tutto, come l’originaria
Artemide colpisce, una loro principessa Che invasa da Ngamè, fonda un santuario Guida a nuova terra, il gruppo di emigranti Divien regina madre, da figli a tutti quanti
Mawu-Lisa maritati, han creato l’universo Gbadu loro figlia, Dea del Fato presso Fon Oduda ter mestruante, sia Mater serpente Sacra prostituzione, pròtegge e pretende
Dio serpente Eracle, unito ad Adrastea Necessità serpente, anch'ella alata era Immobili intrecciati, in incessante coito Tutto generaron, di ciò che tiene moto
Copula d’immensi, diede germe d’uovo In forma nebbiolina che sfavillava luce Sciolto dall'abbraccio, l'uovo si spaccò Furon cielo e terra, che Phanes liberò
Phanes dracoforme, figlio di serpente Nasce da tal’uovo, che mondo condensò Signor dell'apparire, fango dio dragone Squame le distese, Proto fu suo nome
Phan’ermafrodito, Fetonte Protogonos Splendente primigenio, luce d'universo Quattro corna e occhi, immense ali d'oro Copula sé stesso, fa donna serpe d’oro
S’unisce a Echidna notte, l'atto sia totale Chiusi nella grotta, dan vita agli elementi Creano tutte stirpi, per primi Gaia e Urano Phan passa lo scettro, a passional Urano
All'inizio era il Caos, la luce e oscurità Mar terra mescolati, senz’alcuna forma Gaia apparve bella, sostegno delle cose Dea dai profon seni, rugiada delle rose
Nel buio senza tempo, Gaia vuol amore Crea suo figlio Urano, o Cielo molto grande Si da darl’abbraccio, immens ed appagante Grazie a tal’unione, Gea genera costante
Titani con ciclopi, Ponto dio del mare[17] Tutti racchiuse in sè, per riparar da Urano Ma suo ventr’oscuro, divenne pur pesante Gaia crea falcetto, e insegna Cron’istante
Crono aspetta Urano, venire tra le nubi Duran la pioggia o coito, gl’evira i genitali Sperm e sangue piove, Gaia è fecondata Nascono le piante, e ninfa uman è data
Krono conseguente, divora l’esistente Phanes riproduce, nascosto in ogni cosa Invisibile segreto, diviene ora del Tempo Passa poi a Zeus, nuov’ordine d’Olimpo
Zeus lo partorì, in Athena nuovamente Persephone e Zagreo, figlia rettilmente Poi Pizia Pitonessa, del musico dio Apollo Dà i suoi vaticini, all’oracolo del mondo
Seduta su un tripode, sopra a fenditura Estesa sul terreno, da cui fuoriesce fumo Nell'adyton del tempio, della citta di Delfi Dopo digiun d’orzo, e alloro fum’intensi
Avvolta dai vapori, entra Pizia in trance Apollo la possiede, e profeta per sua bocca Il corpo si sconvolge, in spasmi contorsioni Si drizzano i capelli, in elettriche pulsioni
Non cercare il paradiso, là fuori di te tu stesso sei giardin, di Gaia dentro te I frutti son pratìca, la pratica son frutti Guidan Gaia e Pan, i figli lungo i flutti
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influenza strigiformi, e i rettili a mutare
Artigli sviluppati, e abitudin predatorie Vista acuta ed occhi, notevoli in allocco La percezione è stereo, tridimensionale Utile nel buio, d’intorno a sé scrutare
A breve distanza, si servono del tatto Presbiti lor sono, difetta mess a fuoco Usan le vibrisse, alla base loro becco A spezzettare cibo, fresc’oppure secco
Strigiformi detti, i rapaci uccel notturni Immobil occhi grandi, becco assai ricurvo Arrotondata testa, massiccia con due ciuffi Mobili le orecchie, penne espanse a sbuffi
Tal rapaci notturni, aumentan percezione Muovendo loro capo, in senso rotatorio Dal basso verso l'alto, in varie direzioni Osservan un oggetto, da var angolazioni In oscurità totale, distinguono alcunché Allora usàn l'udito, a localizzar le prede E percepire suoni, da infra ad ultrasuoni Ossia loro richiami, e mammifer bassi toni Catturano le prede, mimetiche elusive Penne morbid hanno, mimetici i colori Scuri grigi in bosco, sabbia nel deserto Volo silenzioso, permette plan scoperto Cacciano nell’alba, tramòn crepuscolare Sui lor biologi ritmi, agisce lux lunare Sui posatoi stanno, immobili e mimeti Dentro tronchi cavi, anfratti var rimedi
carsezza cibo spinge, giorno pur cacciare Civette e Barbagianni, d’inverno o nuvoloso Volan deltaplano, a santo spirito chiamato È volo a bassa quota, alì battèn planato
Carenza cibo può, pur spinger migrazioni Seguendo fluttuazioni, dei flussi roditori Di regola spostando, da nord verso sud Comune Gufo va, dal Nordeuropa in giù Gufo reale plana, attraversa inter vallate Immobili tien l’ali, e fa lunghe scivolate Erratismo e dispersione, a motivi carestia Allocco Barbagianni, montagna lascian via
Civetta nella caccia, esplora in spiri santo Senza posatoio, leggèr tende l’agguato[22] Perlustra la sua zona, rastrellando prede L’agguato invece fisso, prima la intravede
Lor alimento base, son piccol roditori Rettili ed anfibi, uccelli pesci e insetti Carogne nel bisogno, mangiano per cibo Aiutan la biosfera, a far ordin stabilito
Se van manifestare, lor aggressività Allungan collo e, rigonfiano le penne È terrifica postura, tesa a intimorire L’altre specie che, minacciano infierire
Abbassano la testa, le ali spiegan ruota Si da ingigantire, col bluff le dimensioni Le femmine d'artiglio, attaccan i nemici Presso lor pulcini, cavàn gl’occh’infelici Sfruttan mimetismo, in var asana yoga Speciali posizioni, a passare inosservati Ostil son altri uccelli, per questi predatori Fuor del mimetismo, subiscon lor canzoni Dileggio è un arte pur, di satira d’uccelli Beffarsi di rapace, quan vulnerab’appare Per grida malinconi, e bizzarre lor fatture Uomo vid in essi, espression di sue paure
Spesso cadder prede, di pregiudizi umani Ignoranza e propaganda, d’istinti naturali Preziosi alla natura, specie in agricoltura Si cibàn di roditori, tu invita e fai lettura
Tempeste fan tacere, i canti strigiformi Mentre il tempo calmo, poco pur ventoso Permette di ascoltare, loro can territoriali Specie di Civetta, pur in nebbiolini strati
Fìne dicem-maggio, e ottobrè-novembre Senti i vocalizi, che ti rivelan lor presenza Boschetti sempreverdi, solit’alber pali poso Ricerca loro borre, presso i siti di riposo
Grotte var’anfratti, rocciosi oppur soffitte Pagliai granai e stalle, torri e case sfitte Fa cassette-nido, apertur anfrattiformi Rifugi in balle fieno, per gli strigiformi
Quattro viperidi, le specie velenose Capo triangolare, più largò del corpo Palpe superiore, occhio par schiacciato Coda e corpo corto, fitte scaglie a capo
La vipera comune, è detta viper aspis Vive in tutt’Italia, escluse la Sardegna Le paludose zone, lacustri e la fluviale Fin tremila metri, in ital meridionale
Lungo sessan cm, al massimo settanta Ha codà appuntita, color su dorso accesi Dorso larga striscia, variante spezzettata Macchie verticali, o maròn nero bordata
Morso con due fori, di due denti uncino Ha corpò slanciato, piccol testa e occhi Come i var felini, ha pupilla verticale Punta muso insù, testa triangolare
Morso evento raro, può esser evitato Ricorda camminar, facendo del rumore Non infilar le mani, di tra i sassi al sole Prima di sedere, dà colpo di bastone
Se serpente ha morso, calmo fai sdraiar La vittima fai calma, per sangue rallentar Diffonde pian veleno, e indaga tipo morso A capir tipo di serpe, se è o no velenoso
Se lo è compariranno, sintomi specifi Dolor e infiammazione, della zon colpita Emorragia a singhiozzo, sete intensa e Secchezza della bocca, seguita dall’itter Crampi e agitazione, delirio allucinazio Comprimi l’arto leso, opera un bendaggio Completo immobilizza, e ritardi fin 6 ore Disturbi sintomà, di norma dopo un ore È velen composto, dà enzimi e tossine Varia in quantità, da 5 a cinquan millig Causa di necrosi, alle cellul della cute Muscol cartilago, dolor intens’incute
In base a quantità, di velen sorbito Al peso e resistenza, e sintomi locali Col passar minuti, emodinami turbe Liquidi interstizio, e le renali turbe
Per l’iperattività, di muscolatur liscia S’han digestive turbe, vomito e diarrea Alter coagulazio, e tu stadio intossicazio Rintraccia nelle ore, leggi sotto spazio
Da mezz’or da morso, dolorè compàr Più edema sulla zona, i fori circostàn L’assenza di tal fatti, dopo due o 3 ore Ci dice che veleno, non fè inoculazione
Grado 0 morso, avvelenament’assente Assenza local segni, dopo due-tre ore Il grado 1 è, un micro avvelenamento Edem localizzato, a zona del tormento
Moder grado 2, edem estende all’arto È ipotension sen shock, vomito e diarrea Grado 3 severo, a tronco estend’edema Ipotensiò con sangue, e shock si rivela
Serpi innocue sono, famiglia colubridi Corpo lungo e snello, e la coda lunga Poche scaglie sempre, bene definite Pupill e occhi tondi, capo e corp unite
Maggior lunghezza tien, di sessan cm Colori in corpo scuri, morso a forellini Disposti semicerchio, diver dai viperidi Rettilàr Perugia, a saper di più io vidi
Discèn Camaleonte, da cretaceo tempo Muta il suo colore, muove molto gli occhi Adatta sua livrea, a quella dell'ambiente Da clim ed emozioni, mutamen dipende Palpebra protegge, è squame sagomata Dita par tenaglia, la coda aggrappa rami Tiene lingua lunga, punte più ingrossate Con cellule viscose, per prede catturate
Sta nel sottobosco, su alberi e cespugli In aridi terreni, con pover flora a terra Con lenti movimenti, spostan circospetti Dondòl’avan dietro, per essere mimeti
Sembrano pur foglie, agitate al vento In caso di pericol, si lascian cader terra Legati a un territorio, fedeli lor cespuglio difendon dai compagni, lòr albero spoglio
Cercano al mattino, punto per scaldarsi Sempre stesso luogo, in ritmo giornaliero Spingono strisciando, a estremità dei rami Per assorbir calore, col fianco ai rà solari
Rigonfian fortemente, quan sono irritati O in competizione, disegni avran mutati Colore giorno notte, modifica in chiarore Femmina a far uova, vivace avrà colore
Robusto han appetito, specie avanti cova Inzian cercar cibo, s’appostan in agguato D’artropodi e locuste, vermi e millepiedi La lingua mir precisa, fulminea tu la vedi
Catturano le vespe, l’afferrano per capo Recidono con morso, evitando pungiglione Divorano alla fine, quando uccisa è preda I camaleon pù grandi, ampliano la dieta
Dai sauri piccolini, financo i giovan topi Bevon la rugiada, raccolta sulle foglie Depongono le uova, guscio pergamena I piccoli fan caccia, d’insetti senza lena
Inizian spostamenti, dispers in territorio Quàn l'aria fa calda, rifugiano nell'ombra mimeti a perfezione, impossibil a trovarli Nell’orientar vicini, lor leccano sui rami
[1] nell’etica eroica di Giordano Bruno, il cacciatore /ricercatore diviene preda e conoscenza poiché il filosofo è il furioso, assetato d’infinito ed ebbro di Dio che andando oltre ogni limite, con uno sforzo eroico e appassionato (eroico da éros), raggiunge una sovrumana immedesimazione con il processo cosmico per cui: l’universo (Dao) si dispiega nelle cose e le cose si risolvono nell’universo. Il mito di Atteone è metafora dell’anima umana che andando in cerca della natura, e giunta infine a vederla, diventa essa stessa natura (nirvana). [2] G. Bruno: “l’uomo non contempli senza azione e non operi senza contemplazione”. Poiché l’individuo, nel momento che giunge a identificarsi con la Natura, sente impegno a realizzar in sé lo slancio della vita, continuando a suo modo l’opera creatrice della Natura. Posizione analoga a quella dei !kung del Kalahari: l’esperienza del Kia non è fine a se stessa, ma è un incentivo a dar sfogo ad altre creatività umane. Bruno ama la magia come mezzo d’assalto della Natura (viva, animata e proiettata nel cosmo infinito), così come si conquista la persona che si ama o qualunque scienza; se ne impadronisce con giocosi artifizi mnemonici e li fa progredire con l’improvvisazione; per lui, lo sviluppo storico della verità, è un continuo rigermogliare delle antiche verità che, occultate, sono riscoperte. Bruno rappresenta l’amor della vita nelle sue commedie, dove riversa l’ambiente napoletano della sua giovinezza, così nel candelaio, il protagonista, ad ogni evento che ascolta, sempre recita: “il mondo è carico è meraviglie!” [3] L’illusione non è falsità, Maya non è negativa, se percepisci la vera realtà dell’esistenza, puoi recitar consapevolmente [4] Per questo è chiamata Anadyomene: nata dallo sperma del mare, altri suoi nomi son Porne titillàtor, (sacra promiscuità) e Urania (amor del cosmo-cielo). [5] guardiana di Tebe e mondo sotterraneo, previen Passaggio dei vivi alla terra dei morti tramite l’enigma; se è risolto la sfinge si autodistrugge, scopo del suo esister è stato raggiunto [6] Set, marito sterile di Nefti, dopo lo smembramento, Nefti lasciò Set e aiutò la sorella Isis a riportare Osiris alla vita [7] Considerato l’essere più potente dell’intero pantheon Cinese, rifiutò di trascendere come pura luce. Il suo nome significa: colei i cui cuori sorreggono il mondo [8] Etruria, divisa in 12 lucumonie, ospitò Fanum Voltumnae (ciclica giostra), santuario federale della lega dei 12 popoli attorno al quale si stringeva periodicamente l’intero nomen etrusco. “Arse Verse (versum: fuoco, arse: allontanare, spegnere il fuoco sacro), rito theatrum et proscenium aput vulsinios ludi scenici”. Sul lago Bolsena, nel culto rupestre di Tinia Velthumna, divinità ctonia e deus Etruriae princeps, a strapiombo sulla vallata, “sacerdotesse-sibille sacrificano liquidi versati al terreno attraverso altari di Tinia forati… ungono il Re-pontefice della federazione, e ben augurano fiere franche di merci e bestiame”. All’indomani della Guerra Sociale in Ruma, qualunque spirito di rivalsa pan-etrusca fu anacronistico, Volsinii fu trasformato in tempio della gens Flavia divinizzata e divenne parte del culto imperiale come Hispellium in umbria, sotto i cui auspici, si celebravano i giochie imperiali. Il culto di Santa Cristina, subentrò nella evocatio della divinità tutelare dei rasna e degli umbri. [9] Asherah la Shekinah, amata da Yahweh, signora del mare. Artisti fenici, al soldo di Salomone e Ahab (Saba), la ritraggono come due Cherubini seduti in cima all’arca dell’alleanza, due androge alate una di fronte all’altra, che si abbracciano in posizione sessuale [10] Europa è relitto di Antares, primordiale toro/ape androgino [11] Diana, ambigua e violenta bellezza della psiche femminile, onorata al lago di Nemi, è luna della natura e delle fiere, gioia lussureggiante, Libitina dea dei funerali e vita del sottosuolo. Da strix deriva il termine strega (o lamia), donna che vive nel tessuto popolare e quotidiano della sua clientela di villaggio, e che costituisce, suo malgrado, la miglior garante dell’ordine sociale costituito. Vendendo “illusioni”, le strega salva dalla rabbia, rancore, solitudine e disperazione, quanti si rivolgono a lei, li salva dalla rivolta verso i detentori del potere. [12] Dal nome sumero di Istar viene l’etimo star (stella lucifera), essa accompagna sempre il sorgere della Luna. Istar e la luna sono figli al celeste Sin/Tin. Presso i fenici Ishtar è Astarte, presso gli egizi è Iside moglie di Osiride e stella Sirio la più luminosa del cielo notturno accanto al dio lunare Thouth [13] La religiosità aperta e tollerante degli ultimi imperatori prima di Costantino, viene spazzata via dal Cristianesimo che con Costantino è religione dell'Impero e con Teodosio divien monoteismo integralista. Il culto della Dea Bianca, resta custodito e praticato in segreto dagli adepti del Priorato di Sion e altri movimenti panteisti underground [14] Per gli antichi irlandesi il mondo dei morti (Sidhe) e il regno delle fate (Faery) era contiguo a quello dei vivi e in particolari giorni come l'ultima notte di Ottobre (Halloween) questi invadevano il mondo dei vivi oltrepassando speciali porte come banchi di nebbia o circoli megalitici. Questo scambio fatato e notturno fra umani e Piccolo Popolo, al chiarore della Regina Luna, non era né buono né cattivo ma dipendeva dallo stato d’animo di chi partecipava all’incontro, la luna era il ponte tra gli umani e i folletti che, tramite la loro melodia, potevano recare doni. [15] Cucuteni in Romania, conserva memoria di un antico rito della fertilità: su colline magiche sono interrate e coperte con paglia le Dee pietre piatte. Una bella signora conduce l’eroe alla collina, bussa tre volte o apre con formula magica, la collina si apre e dentro siede una Regina della Fertilità della Terra e delle piante che si unisce con l’eroe. [16] La più antica dea greca, emerse nuda dal caos primordiale e subito iniziò a danzare. Una danza che separa gli opposti, Eurinome indossa serpenti, incarna le grazie ed è madre del piacere, il suo tempio è in Arcadia. Ricorda la Maya indiana [17] Il linguaggio analogico rispecchia la scienza moderna, la creazione della prima atmosfera (Urano) permette nascita dei primi unicellulari nel mare (Ponto) fino a creatur gigantesche (i grandi sauri), e all'apparire della memoria e della coscienza [18] I movimenti rotatori del corpo sono usati pur dai loro piccoli per farsi localizzare dai genitori; il collo molto mobile, permette di ruotare la testa di 270 gradi senza alcun movimento del corpo, inoltre, possono adattare gli occhi alle diverse situazioni di luce del giorno e della notte [19] gli umani sentono frequenze comprese nella banda da 16 a 16.000 Hz, sotto son detti infrasuoni, oltre sono ultrasuoni. Hertz è l’unità di misura della frequenza del suono, Decibel misura l'intensità, mentre la velocità del suono è misurata in Mach (1224 km/orari) [20] Gli Strigiformi passano così inosservati alla maggior parte degli altri uccelli in genere ostili verso questi predatori [21] Il Gufo comune e di palude in migrazione supera facilmente il Sahara, mentre il Gufo delle nevi, si riproduce nella tundra artica spingendosi, in particolari inverni, fin negli Stati Uniti o Europa centrale; tali invasioni, seguono le esplosioni demografiche dei lemming e tracciano forme irregolari di erratismo improvviso [22] gli strigiformi usano due metodi di caccia: l’agguato e il rastrellamento (territorio perlustrato in volo a bassa quota). [23] tale aggressività si manifesta soltanto quando gli adulti allevano i piccoli e varia molto da specie a specie, individuo a individuo. La reazione più frequente nei riguardi dell'uomo è la fuga, soprattutto in Italia, dove i rapaci notturni vengono spesso perseguitati [24] Molti Passeriformi, danno vita a frenetici caroselli di dileggio intorno a civette, allocchi od altre specie, che, una volta individuate e ben visibili, su posatoi non riparati, perdono la capacità di nuocere alle loro prede non potendole cogliere di sorpresa come avviene durante la notte. Questo comportamento viene sfruttato in venatoria per poter cacciare le allodole od altre specie minori d'uccelli. Una Civetta o altro rapace notturno (detto zimbello) viene posto, legato su un trespolo, in bella mostra nel mezzo di un campo, mentre il cacciatore si apposta in un nascondiglio limitrofo così da uccidere facilmente un gran numero di piccoli uccelli che ingenuamente si avvicinano alla Civetta per dileggiarla. Anche i Corvidi e i rapaci diurni (Falconiformi) mostrano una forte ostilità verso gli Strigiformi (in particolare verso il Gufo reale attaccandoli violentemente. Il metodo dello zimbello, nel passato fu largamente usato in Europa per distruggere questi importanti predatori, oggi è vietato, tuttavia, in zone di produzione della selvaggina, il Gufo reale è ancor usato illegalmente come zimbello per scopi di bracconaggio [25] Teriaca (greco theriakè sanscrito Tara, antidoto, salvare, togliere) è miscele antidoto usati per millenni secondo la credenza che un animale velenoso possiede in sé l’antidoto contro il suo veleno. Ogni secolo ebbe la suo teriaca: carne di vipera (elemento primario); mirra, incenso, timo, tarassaco, centaura, (comp. amari); oppio e matricaria (sedativi); succo acacia, potentilla (astringenti); miele e succo liquirizia (addolcenti); finocchio, carota, anice, cardamomo (carminativi); radice di valeriana (fetidi); scilla e agarico bianco (acri); vino e cannella per gli stati di stress psico-fisici e liberare l’intestino (cinnamomum ceylanicus, fam.lauracee) [26] Sappiate che in almeno il 30% dei casi la vipera morde senza iniettare il veleno. Generalmente il morso interessa un arto, occorre un rotolo di benda piuttosto spessa e larga (5-10 cm) meglio se elastica. Si parte a fasciare l’arto, iniziando dall’estremità e continuando fino alla radice dell’arto. Non è necessario stringere molto la benda in quanto l’effetto che si vuole ottenere è fermare la circolazione linfatica. Stringi come se dovessi immobilizzare una caviglia dopo distorsione e stecca l’arto per immobilizzarlo. Se possibile tenete sopra la parte ferita un pò di ghiaccio triturato avvolto in un panno. Evitate l’uso del laccio emostatico o incisione e suzione della ferita, spesso fonte di danni e non usate mai il siero antivipera o antiofidico polivalente (è usato solo in ospedale in casi selezionati), è più alta la mortalità per shock anafilattico da uso di siero antivipera (più del 3%) che non la mortalità da morso di vipera (1-2% in Italia). Chiedete soccorso prima possibile e se avete ucciso il serpente, portatelo con voi affinché possa essere identificato: il Marasso (vipera berus) vive nell'arco alpino, nei boschi di conifere ed aghifoglie; la Vipera del corno stessi boschi specie a livello delle pietraie; Vipera Ursinii in praterie di montagna, erbose e rocciose ed è pericolosa quando è gravida. [27] famiglia dei Chamaeleonidae, specie con diverse tonalità cromatiche, dal verde al rosso; il Chamaeleo chamaelcon adegua la sua livrea giallo-bruna a quella della sabbia dove vive, ai margine delle oasi, in tane sotterranee che scava esso stesso. All'epoca degli accoppiamenti i maschi, per imporsi, di norma si limitano a girare l'uno intorno all'altro finché quello che si sente sottomesso assume una colorazione scura, raramente si si danno battaglia mordendosi l'un l'altro. Il basilisco del Nilo (Chamaeleo africanus), vive in territori variabili in cui, mesi di assoluta siccità si succedono a periodi di piogge e a forti escursioni termiche, le femmine, meno agili dei maschi, all'approssimarsi di un altro camaleonte, si eccitano e assumono atteggiamento minaccioso spalancando la bocca e soffiando. Il pardalis, delle umide foreste del Madagascar e introdotto dall'uomo anche in altre zone, ha predominante colore verde; allorché scorge la propria immagine riflessa in uno specchio, schiarisce subito la propria livrea, mentre agli angoli della bocca appaiono chiazze giallo zolfo che ne rivelano l'eccitazione. Alcune specie, dotate di uno o più corni (cham. oweni del monte Camerun), sono agilissime e aggressive anche per l’uomo e ricordano l’aspetto dei Triceratopos del cretaceo [28] Mast significa albero della kundalini risvegliata, indica un santo/a disordinato/a che fa richieste assurde su se stesso e dichiarazioni caotiche ad altri, allo stesso tempo comunica vera saggezza ed evoluzion di coscienza, le menti dei folli inebriati-di-Dio sono rivolte sempre alla fusione col Divino per cui avidità, rabbia e avarizia non esistono, le loro azioni fisiche, indifferenti a tutto, sono controllate da Dio. Ogni cosa fanno buona o cattiva, non ha nessun motivo egoico. Tornati a uno stato di innocenza indifferenziato o nirvikalpa samadhi, se ridono o piangono, sembrano felici o cupi, carezzano altri o li colpiscono, non sono consapevoli e persino gli atti che fanno nella rabbia, aiutano coloro sui quali tale rabbia senza-ego si abbatte, in quanto distrugge i debiti del passato. In circostanze ordinarie, se A si arrabbia con B e lo colpisce, il sanskara rabbioso di B si lega a A; A perde e B guadagna. Se B si arrabbia e colpisce A, allora entrambi saranno uguali. Se un mast colpisce A o B, i loro sanskaras (karma) di rabbia sono distrutti, e tali sanskaras non balzano indietro sul mast; ma se A o B colpisce il mast, è un debito terribile. [29] Meher dal persiano “meheraban” significa luce prima dell’alba, compassione, empatia che giunge a quelli nel bisogno. Meher Baba, (Merwan Sheriar Irani) nato a Pune in India il 25 febbraio 1894 da genitori Parsi, fu allevato nella fede di Zoroastro e visse vita normale frequentando un liceo cattolico e l’università. In quegli anni incontrò Hazrat Babajan, una donna anziana di Pune, riverita da molti come santa e Qutub (maestro perfetto) che lo baciò sulla fronte, ricevette una beatitudine infinita da assorbirlo in Dio o l'Unicità. Impiegò 7 anni per riguadagnare la normale coscienza del mondo aiutato da altri quattro Qutub viventi e dal suo sadguru Upasni Maharaj di Sapori. Completato il lavoro di integrazione divenne Adi-Shakti o Potere Primitivo, si stabilì a Pune, attrasse discepoli e avviò la sua missione pubblica nel 1920; nel 1950 realizzò e dichiarò di essere l'Avatar di questa Età. Meher Baba come Shirdi, non distingue tra alienazione mentale ed ebbrezza-da-Dio, l'individuo mast gode e manifesta uno stato mentale di sviluppo spirituale come i bambin di Gesù [30]Sai Baba di Shirdi, nello stato del Maharastra, è il Francesco dell’India, amato dagli indiani, specie di Mumbay, inizia la sua vita da musulmano e la conclude nella sincretica devozione trans-religiosa tipica dell’India, riconosciuto di volta in volta dai suoi variegati devoti come Prabhu Krishna, Gesù Salvatore, Rama Kalki, Sada Siva, Sakti, dio Ganesha (colui che mette fine al monsone), ecc. [31] Baul significa folle per Dio, tali mistici folli non seguono nessuna dottrina, non predicano nessuna religione e sono contrari a qualsiasi settarismo sociale o religioso. La loro tradizione incrocia diverse correnti di pensiero della cultura Bengalese: tantrismo, sufismo, culto della dea Kali e devozione alla relazione d'amore tra Radha e Khrishna. Pur se prende a prestito il pantheon degli dei e la terminologia mistica della religione indiana, per loro il divino è nell’uomo. In se stesso il Baul cerca questa verità, rappresenta quel poeta che canta qualche volta in noi e fa di noi uomini di cuore. [32] Nietzsche, che nel 1874 scrisse sull’utilità e danni della storia per la vita, distingue 3 tipi di storia: monumentale (Tito Livio), antiquaria (Ovidio) e critica (Virgilio che re-inventa forzando il mito). La seconda ricostruisce riti e miti a partire dal mondo agrario ed è fatta da persone che sanno conservare e venerare le origini, la storia civica, le feste popolari e il mondo tramandato per coloro che verranno. Come altri della sua epoca, prendeva oppio per le sue emicranie, data la sua formazione, realizzò ripetute epifanie dell’Eterno Ritorno e ridusse ogni filosofia a un paio di domande. Visse sull'abisso, assai gioiosamente e infine, vi entrò, con gioia e coraggio. [33] Nietzsche si commosse a compassione profonda, gettò le braccia al collo del cavallo. Il vetturino irritato lottò con lui, la risposta di adrenalina catalizzò la trasformazion endocrina del poeta che caduto in transe, risvegliò più tardi alla visione unificata di Dio in tutti gli esseri dentro e fuori il tempo [34] Sintomi prevalenti nel risveglio di kundalini: *sensazioni di grande pesantezza nel corpo; * debolezza fisica e paralisi general o parziale; * sensazioni di calore intenso o freddo; * i muscoli si contorcono, crampi o spasmi; * tremori, scuotimenti, convulsioni; * prudori, formicolii, vibrazioni o strisciante sensazione pungente sotto la pelle; * moti involontari aggraziati, ritmici o spasmodici; * mal di testa, dolor di schiena e di collo, di nervi a gambe e piedi (specie alluce sinistro); * fiotti di alta energia tremenda e vibrante, o elettricità nella spina dorsale o in tutto il sistema [35] se senti il corpo che brucia o hai le mani e piedi ghiacciati, vesti di conseguenza, usa acqua fredda o fai semicupi sui punti che senti bruciare, mentre un bagno caldo può mitigare dolori a muscoli e giunture. Fai massaggi e passeggia, evita in tale fase di fare yoga, digiuno, meditazione, troppa TV, microonde, orologi, Pc, radio, giornali, libri, psicoterapie e lavori spirituali, finchè le condizioni stabilizzano. [36] L'aumento di persone che si dedicano a intense pratiche psicospirituali richiede un modello uniforme di descrizioni del processo trasformativo nelle più diverse culture. Gopi Krishna (scomparso nel 1986), nel 1971, ha dato un grande stimolo scoprendo che le esperienze testimoniate dai mistici cristiani, maestri sufi, adepti dello yoga e casi clinici moderni, dimostrano l'unicità degli schemi fondamentali della trasformaz. psicofisiologica. Così Marco Margnelli e Itzhak Bentos neurofisiologo scomparso nel 1981. [37] La parola sanscrita kundalini significa colei che è arrotolata. È metafora per indicare kundalini-shakti o potere del serpente, qi, mana, num, della coscienza. [38]quando emetti sperma, kundalini si spegne poiché manca la benzina; a volte è attivata da semplice masturbo senz’eiaculo [39] Persone con kundalini attiva possono avere o meno mal di testa senza trascendenza, il chè suggerisce che l'energia non si sta muovendo nel canale centrale o strato profondo [40] se il risveglio accade tutto in una volta come risultato di yoga o altre pratiche, l'impatto improvviso di correnti potenti nel circuito nervoso del cervello o altri organi, può arrecare danni permanenti. Jung usò lo yoga per esplorare l'inconscio; consapevole che metteva in pericolo la salute e la mente, esplorò il mondo spirituale, sentì voci, fu visitato da spiriti e parlò loro, con sforzo uscì dal labirinto [41] tutto è basato sul potere della mente, nel Bardo Thodol Tibetano, il viandante nel regno dei morti, è avvisato di non seguir fioche luci, ma procedere dritto alla meta, i tibetani pensano che uno può addestrare la capacità di pensare e creare la realtà di animali, cose e panorami, così la cultura misterica ed egiziana dove creature non umane, (chiamati djinns o demoni), nascono direttamente nel mondo spirituale o della mente. Un mago poteva addomesticare un djinn ma se allentava il potere su lui, quello poteva prendere sopravvento e gestire la sua vita (distacco degli archè e animate paranoie) [42] Gopi Krishna, funzionario del Kashmir e modesto adepto dello yoga tantrico cashmiro, dopo sofferenza fisica ai limiti della follia, pervenne alla liberazione. Quan lo spirito che differenzia s'assopisce, kundalini si sveglia. La sofferenza accade durante il periodo d'integrazione di questa esperienza che bisogna attraversare per ritrovare la luce integrale, sbarazzandosi delle scorie delle abitudini e schemi fissi, occorre poi qualche decennio per affrontare la propria réaltà alla luce di questo istante eccezionale [43] Kund (bruciare) chiarisce vecchie impronte, sanando in drammi rigenerativi, registrati in quasi ogni cultura di Gaia. Muladhara significa sostegno (dhara) della radice (mula). [44] le fiamme interne che temprano l'anima sembrano orrende, ma sono come la febbre, una risposta del corpo alla malattia, al fine di ripristinare la salute. Dice Metzner a proposito delle sue prove di fuoco: "tale processo provoca cambi definitivi nella totalità psicofisica, dissolvendo fissazioni emotive e mentali, squagliando e rilasciando tensioni incrostate, dolorose nel corpo, pulendo le porte della percezione così che le realtà interne ed esterne siano viste più chiaramente ai fini di una crescente unificazione ed integrazione [45] Muktananda e Yogananda parlano di kundalini Shakti com l’energia suprema nascosta nella trinità del mito cristiano del Padre, Figlio e Spirito Santo: Dio padre è vacuità, Cristo è la coscienza e lo Spirito Santo è il potere vibratorio divino che produce tutte le forme del cosmo. La colomba di Afrodite è il simbolo dello Spirito Santo, ovvero totem della Madre Sakta [46] non fare niente, ascolta il tuo cuore e presta attenzione al tuo qui ed ora, se stai avendo visioni, o cattive esperienze non permettere loro di offender la tua vita [47] Shankara chiama tale energia la roteata acqua divina che bagna l’alto e il basso e porta a meditare l’estasi della devozione, “ogni gloria della corrente divina viene dal fiume dell’essere e fluisce nel lago della mia mente, soggiogando la polvere dell’ignoranza [48]Suoi 2 occhi divenuti 1 e il suo corpo sarà riempito con luce [49] ogni fondazione di civiltà richiede l’alterno sacrificio di uno dei gemelli (Romolo e Remo), prima l’aggiogamento della parte selvaggia a fondar l’Urbe, poi derazionalizzazione (trance Dionisiaca o sacrificio di Romolo) per rinnovar forze [50] Il culto di Amon e Asherat proviene da Tebe, i suoi sacerdoti chiamavano il dio "nuk pu nuk" (in conoscibile, segreto e nascosto), tradotto come “Io Sono Chi Sono. In seguito alle persecuzioni del faraone Akhenaton, Mosè e altri e fedeli del culto, fuggirono dall’Egitto e ripararono in Palestina. In seguito la coppia divina Amon Astarte, chiamata Elohim, dopo la riforma del culto ad opera di Giosia, finisce in clandestinità, a Yahweh viene strappata la consorte e inizia l’epoca di divieti e razzismo fra i sessi. Lo storico Giuseppe Flavio cita i nazareni, detti figli Ammon, tra coloro che non si piegarono a tale imposizione e identifica Jeshua come Simon mago, sacerdote di Bacco ed Astarte; furono i seguaci di Saulo di Tarso, (in seguito Paolo), che fondano in Antiochia un culto guerriero, in cui la figura centrale è il Cristo apparso a Paolo sulla strada di Damasco, un uomo crocifisso sotto Pilato, corrispondente al capo zelota su cui fu spalmata l’immagine di Simone. [51] la mente ha bisogno di tempo per smettere di fingere, il corpo ha bisogno di tempo per rilassarsi totalmente, le emozioni han bisogno di spazio per fluire senza ritenzioni nell’assenza dell’ego, allora forse, kundalini manifesta spontanea, forse s'installa nell'unione continua con la yoginî o lo yogin che ha subito l'esperienza di grazia [52] Nelle esperienze di salita di Kundalini, alcune sono a carattere drammatico e improvviso con effetti trasformativi radicali, altre sono più dolci e delicate, altre ancora sono spontanee e in sincronia col grado di fluidità interiore e le scelte di vita quotidiana prive di condizionamento. Il Qi o Num si avverte, come sensazione o dolore, solo dove c'è tensione e blocco mentre altrove, si avverte vitalità energetica espansione della consapevolezza, con sensi lucidi e limpidi, si sente d’esser ciò che si è, in apertura e connessione con ciò che circonda: sassi, piante, uomini, cielo e mondo ctonio [53] la terra ha enorme potere di assorbimento, camminare guardando per terra purifica lo sguardo poiché l’occhio è la lampada del corpo, se sano lo illumina, se viziato lo affatica. Per mettere a contatto il Mula e la Madre Terra, siedi sulla terra, puoi chiederle di assorbire tutto ciò che in te consideri impuro. Il fuoco di una semplice candela agisce ugualmente specie sul lato sinistro del corpo [54] il lato destro del corpo relaziona all’acqua, fai pediluvi, meditando 10 min, caldi se sei stanco o raffreddato, freddi se sei eccitato nel corpo o nella mente, e tiepidi negli altri casi [55]L’urina (come il seme), secondo la tradizione indiana, è nettare divino generato dal nostro corpo, come la vite fermenta in vino, essa viene dagli yogi, transustanziata in amrita o angeli di luce [56] Dizione greca di sofferenza e divisione [57] Sion significa germe della vita, ed è l’idea primaria dell’io sono come pure il concentrarsi in se stesso, nel dna; Gerusalemme è la città d’Armonia tra i vari Io sono. [58] Michele significa: colui che è simile a Dio. NAHASIRA, come riportano i rotoli ritrovati a Qumran sul mar morto, non significa Nazaret ma Gesù saggio serpente, maestro di giustizia presso gli esseni. NHSH è il salvatore del mondo, (NaMaHa ShivHa), stella e serpente NASI HA-'EDAH epiteto di Re David, il Nasi, in braccio alla Madonna Nera in atto di donare la mela della conoscenza [59] Il neuroscienziato Karl Pribram ha formulato la teoria poliedrica secondo cui la realtà sensoriale è un caso speciale, costruita dalla matematica del cervello ma estratta da un vasto campo al di là dello spazio e del tempo, dove esistono solo frequenze. Le restrizioni alla fisica sono esse stesse un prodotto delle nostre costruzioni percettive. I nostri cervelli costruiscono matematicamente la realtà concreta, interpretando le frequenze della realtà trascendente
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Kundalini energia, spontanea sa svegliare
Cerebrospinale, sistema dentro l'uomo Subisce cambiamento, radice metamorfo Permette alla coscienza, nuovo salto posta Ragion ad intuizione, si sottomè composta
Mast sono i viandanti, o anime inebriate Bambini della Dea, sensibili e incantate Intensità d’amor, nei loro mond’interni Appaiono alienati, a osservator esterni Or è rivelazione, che guida passi d'uomo Una diagnosi psicoti, pur priva la persona Dell'alto potenziale, di gran trasformativa Meher Baba parla mast, figli d’India viva Li trovi nei villaggi, remoti in tutta l'India Mast entran nel regno, senza alcun riserva Abbandona tratti o tutta, l’ordinaria mente Così pensier ed atti, fan spontaneamente
Samadhi nirvikalpa, lor han sperimentato A causa iniziazione, o tocco d’altro santo Pur lui disordinato, anormale ma beato Vero Guru sappi, è sempre un risvegliato
Qualunque grado abbia, di coscien-di-Dio Eccentrici oppur folli, son zen paradossali Adatti son pur poco, alle aspettati sociali Del Dio vivente sono, autentici portali
Francesco e Shirdi baba, parallel’ascesi Li trovi assai distanti, in epoche e paesi Comune resta loro, coscienza universale Cantano in letizia, per cuor uman amare Son folli di Dio, pur i Baul del Bengala Gli antichi trovador, cantor divin ballata Sono erran cantori, che girano i villaggi Da secol’immèmor, in epica fan saggi È loro missione, un sol comandamento Esaltàr vie d'amore, liber dal tormento Il mondo degli dei, del bene com il male Tangibile ed astratto, richiama Tao vitale
Dicon una è la via, e molte le sue forme Tutte interagenti, al fluir suo conforme I Baul son come bardi, musican poemi Vagan tra villaggi, di kundalini forieri
La gioia contagia, pur loro a danzare Entusiasmo di cuori, possiede lor corpi Assaggiano goccia, nirvikalpa corrente Tornan a stadio, innocenza possente
Corpo trasforma, permanentemente Endocrino sistema, e senso identità La psicofisi crisi, periodica s’affaccia Risolve la tribù, in periodi di minaccia
Sifilitica demenza, dissero di Nietzsche La forma d'ebbrezza, del Dio-realizzato Asceta negligente, Natur solo voleva Io Amo Dionysus! sempre ripeteva
Ebbe molte epifanie, prima del satori Canta Zarathustra, ubriaco di passaggio L'abbraccio d’un cavallo, emota intensità Alterate percezioni, poesia va disvelàr
Fisiologica risposta, nel mistico poeta Sincronici gli eventi, vede or oltre il velo Gloria trascendente, mondo trasformato Cantano nei Cieli, il mondo è rinnovato
Abbandona carriera, professòr a Basilea bac’abbraccia ognuno, è mito eter ritorno Continua la canzone, cammina con maestà Ecce Homo è chiave, a capir sua volontà
Spins’adrenalina, trasformazion del corpo Attivazion dei chakra, e stimol Kundalini Nietzsche realizzò, cantando resurrezio La sua filosofia, là in suo corpo spazio Nietzsche nella piazza, san Carlo di Torino Picchiàr cavallo vede, a man d’un vetturino Corre per la piazza, a proteggere il cavallo[33] Crolla per 3 giorni, e scrive un intervallo
Estatiche canzoni, son letter sue famose Nuovo appare mondo, in gioia trasformato Visse lui l’indiana, esperienza del risveglio Dioniso realizza, nel corpo suo ritegno
La cosmica realtà, t’avvisa, in mille modi Accade che tu arrivi, a un grado d’energia Fenomeno imprevisto, stràripa oltre l’ego In vetta Zarathustra, beato ciò che vedo
Lui scrive e ci rivela, che l'universo cresce Rispecchia i suoi pensieri, con sincronicità Se uccidi Dio ricorda, che tu ne sei il dolor Sta lieto ora ti canto, unà canzon d’amor
Scrisse il sacrificio, che fece lui per noi Sì che noi impariamo, valor di sua ricerca Se il corpo è preparato, a contener la forza Possiam noi superarci, e reggere la scossa
Sintomi sorveglia, su corpo e la tua mente Ruscelli caldi o freddi, scorron nella spina Lungo la dorsale, bolle aria del serpente Dolori in varie parti, purga la corrente Titilla il genitale, pressione nella testa Spina pure arti, tensione collo o schiena Disturbo nel respiro, e cuor fa soprassalti Crampi o vibrazioni, a gamb ed altre parti
Sensibile alla luce, ai suoni e all’odorazio Orgasmo sensazioni, a varie zon del corpo Problemi di equilibrio, tra sesso e castità Ansia persistente, ignoranza può attaccàr
Insonnia e depressione, e perdita energia Scema la memoria, assieme a concentrazio Inabile ad esprimer, l’interne tue coscienze Divina possessione, e siddhi in esperienze
Ciascuno sperimenta, kundalini a suo modo Passeggia buona cosa, pur se credi stanco La tua energia reinstrada, bene verso terra Così che la tua forza, rafforzi e si conserva
Kundalini descritto, nei Tre 3 Pilastri Zen Son uno con tutti, universo c’è lo insegna Canti e le preghiera, son forza di conforto A fenomeno dai tempo, evita far sforzo
Lavora o fai l’agraria, danza pure suona Pressione nella testa, un intenso sforzo dà Dipingi canta o scrivi, modella creta crèma Scopri soluzione, e adatta al tuo sistema Bilanciano gli orgasmi, l’eccesso di energia Poiché lui stabilisce, contatto di fra i chakra Pression brucior in testa, bàgnati nell’acqua Usa caldo o freddo, nuota oppure sciacqua
Cammin a piedi nudi, su riva mar torrente Osserva la libido, che cresce si protende Contatti con natura, ti devian l'energia Un albero o la terra, la scaricano via
Tessuti lacerati, e recisi vasi sangue Schizzi vari effluvi, umori del suo corpo Cuore che galoppa, pressione sangue sale Lamenti pianti e urla, fan nascita normale
Inizia smarrimento, in vita extra-uterina Così rinasce l’uomo, nella trasformazione Processo pur descritto, in suolo tibetano Afri, Cina e India, e tradizional samano In una stanza buia, un uomo siede solo Corpo è scosso in spasmi, vari muscolari Dolori e sensazioni, acuti e indescrivibi Percorron risalendo, piedi e organi lidi
Usano la schiena, colonna d’autostrada Ruggiti acuti fischi, cranio par esploder Bruciano or le mani, si laceran tessuti Scoppia la risata, in suoni d’intessuti
È trasformazione, corpo e della mente Par patologia, ma è umana metamorfo Portata a compimento, da interiore forza Matura l’individuo, fuoriesce dalla morsa
Psichiche esperienze, kundalini-bodhana Risveglio kundalini, diretta è l’esperienza Davvero trans-confine, o transculturale Fenomeno diffuso, nel mondo naturale S’attiva fisiologi, meccanism in corpo Poi dura alcuni mesi, giorni oppure anni Duran tutta durata, persona entra ed esce Da stati di coscienza, di plurimo interesse
Maria Savòlracconta, ora la sua storia Serpente la fissava, durante pranayama Scoppia nella schiena, taranta morde fina Testa di smeraldo, dolor fuoco alla spina
Ebbe diciottenne, l’orgasmo del cuore Giaceva sulla fronte, a notte si svegliava Kundalin’avvertiva, più volta la prendeva Spesso un'erezione, sentiva l’accadeva
Racconta prima volta, l’impeto risveglio Correva sulla spina, dorsale verso l’alto Al cuore si fermò, e il chakra li attivò Un'espansione interna, tosto provocò
Pallon gonfiato parve, piacevole violento Bottiglia che stappava, un fumo fuoriusciva Qual lampada Aladino, serbata nel giardino Rivela fuor del tempo, il mondo sopraffino
Energia tremenda, un onda compassione Pulì tutta la zona, da blocchi e sensi colpa Eccitata io scoprivo, d’aver num energia Inizio legger libri, per migliorar la via
Scompaiono dal cuore, orribil pregiudizi Forza kunda num, incontra blocchi scioglie Ciò provoca dolore, il blocco sta bruciando Coscienza corpo testo, l’alluce ruotando
Muove lei serpente, o palla di energia Spirale o a zig-zag, lungò canal diversi Diritta punta cuore, d’orgasmo lo riempie E i genital’orgasmi, includon corpo mente
Calor e movimento, alla base della spina Mi svegliano dal sonno, difficile il controllo Spontanea si destava, notte o di mattina Sentii vitalità, gran pace ed empatia
La rete dei neuroni, or si riconnette È naturale modo, del corpo di purgare Num è l’ingrediente, dell'orgasmo cuore Nel samadhi pur, ell’apre il loto fiore
S’hai canale chiuso, a fondo della spina Costringi lei ad uscire, da un canal diverso Nume d’un serpente, sta in piedi sulla coda S’entra al tuo susumna, innocuo fa la posa
Dopo un po’ di mesi, il blocco fu dissolto Il blocco nella testa, protegge da energia Penso di più rischi, possibili al cervello Dolore all’improvviso, dissipa arrovello
Posso fare poco, kundalini è veloce Dolore lei mi dà, nei blocchi di mia testa Scoprò è regolata, da quantità di sperma Quan molto n’avevo, notte erutta e ferma Erutta l’energia, un giorno che mi sveglia Io non eiaculavo, da almen due settimane Così fu assai potente, salì razzo a cervello Blocco a protezione, scassa con scalpello
Fui terrorizzato, quan sento l’esplosione Persi la coscienza, di questà esperienza La palla d’energia, si srotola altra parte Torna lì al cervello, esplode poi riparte
Una paralisi ora vinco, sul frontale lobo Kunda torna a casa, alla base della spina Il gioco ormai è fatto, sentivo anestesia Ovunque su mio corpo, sento pare sia
Durante l'esplosione, narici spalancate Sanguina il mio naso, frenetico mi sento Penso d’esser morto, sogno mio contorno Tutto era diverso, corpo e mondo intorno
Intestin appare fermo, cibo a lui si sposa Par che mangio troppo, l’addome si dilata Sbadiglio stranamente non mi sento stanco La mente irrazionale, perde pezzi al banco
Giro dita al piede, riprendo la coscienza Una parte del mio petto, par esser svanito Stomaco e intestini, e pene appaion morti Corrono pensieri, duran quei giorni forti
L’ansia mi cavalca, insonnia pur accade Gli eventi della vita, scorrono alla mente Sento adrenalina, giù scorrere nel corpo Se al cervello giunge, provoca lo scotto
Aumenta gras e stipsi, non sento sazietà Straniera fame sete, stanchezza e la fatica Sento che io sono estraneo in strano spazio Non sento l’energia, e ho poca traspirazio
Cessa produzione, di sperma e di sudore Pene appare morto, così ogni sensazione Con chiunque sto parlando, imito emozione Sento lor kundali, in riposo o attivazione Kundalin come bimbo, yagè o ebogasàn S’ascende nel susumna, accade là samadhi Purifica ogni cosa, se doni lei a pazienza Fa la trascendazio, dell’uman coscienza
Aprir il canale, e Dea kunda risvegliare Avvia l’ascesa sua, com lampò o lumaca Ma i risultà son vari, seconda dei tre nodi Porte chiuse od aperte, soffri oppur godi
se sveglia spontanèa, vedì stato canale Rappresentan nodi, gli stati vari chakra Chiusure del canale, qual tappi spumante La Divin ch’ascende, devia o s’espande
Or muove dovunque, fuor suo canale È una palla che balza, e va in cervicale Se è smossa agitata, o violen ridestata Stapp ogni tappo, è bomba in testata
Nella ghiandol pineale, luogo del film I mille petal corona, s’apron samadhi Sakti vi giunge, e da petal fuoriesce Un calore diffonde, bello e cosciente
Può uscire da cima, o dall’inverso Allor resistenza, dà trauma e dolore Serbato nel nodo, del chakra corona O presso Rudra, terz’occhio interiora
Paur d’individuo, creano var blocchi Il gruppo protegge, i neofiti esposti A loro fa scudo, e ritarda eruzione Di grande energia, in transizione
Penetrò Dea, il nodo esplodendo Esplose riespose, su corpo su mente Tre crisi epiletti, dove perdi coscienza È alto voltaggio, dice elettrica scienza
Scardinare cervello, sen preparazio Produce grand’ansia, nel nuovo spazio Se Dea è risvegliata, fuor di susumna Disturbi procura, a chi non è spugna
Super barriera, d’ego-separazione Fai via della morte, tuo corpo va solo Coscienza è nell’Ade, luogo sen tempo Dove l’eterno, muor vive al contempo
Salmodia om tat sat, e porta la pace Devotio Hare Krishna, o Guru d’amare Kundal pur fluisce, nei regni in natura Ruscello di fuoco, che dà frescatura
Pur fiume furioso, può lei divenire Gli argini scassa, è battesimo fuoco Freddo e calore, son lo Spirito Santo In regione del cuore, danza l’incanto
Kundalini sveglia, intuizion conoscenza Spalanca i cancelli, ed apre ogni porta Elettrica forza, in espansa coscienza Bomba sessuale, e atomica scienza
I sessual desideri, son stati tensione Bisogni di sbocco, a mental confusione Lasciala in pace, lavor senza intoppi Segue il suo ritmo, senza che scotti Vita in convento, o scalare montagna È una via verticale, sulle rupi ed abissi Dove aiuta una corda, del guru alpinista Il Libro dei Morti, è un Dante apripista Questo potere, promuove guarigione Scrive Gopi Krishna, nell’autobiografia Panico crescente, radianza non terrena Riempie la sua testa, turbina ogni sera Kundalin risveglia, in coron e piede dita Sbroglia nell’inconscio, rende tutto conscio Circolazion di luce, la chiaman Qi i cinesi Seiki vento vita, i var mistìci giapponesi
Tummo tibetano, e mana loa d’Hawaii Vento che trasforma, num del Kalahari Pneuma spiri fuoco, Dea Sakti d’induisti Drago dei taoisti, serpente dei cronisti
Manitou algonchino, petara dei dajaki Kupuri degli huicholes, wakan dei dakota Kundali arrotolato, serpent’addormentato Speirema dei greci, fluido magnetizzato
Nzambi presso i Bantu, spiral del Dna Elettricità del sole, ed aura degli umàn Tutto divien fuoco, da fuoco tutto è nato Calore disseccante, corpo d’infiammato
Fuoco dell’inferno, ch’anima tormenta Doglie ed iniziati, sopportan sofferenza Torcia di Kundal, che sale e vuol sposar Shiva nella testa, e in fuoco battezzar
Ardente Kundalini, siede dentro vaso Ciotola oppur kunda, forno d’osso sacro Spirale fuoco interno, serpente-scottatur Dissolve limitazio, purga e destruttur Potere femminile, nell’utero crea vita Sudor della natura, che vince la paura Migliora l’individuo, accade guarigione Uomo è digerito, in fuoco d’afflizione Kundalini è la Dea, serpente antica forza Creatore primordiale, del mondo universale Viene dall’inconscio, imbrigliato incanalato Par acque di pozzo, scavato od innalzato
Serpente salute, di corpo cuore e mente Segreto della vita, e di vera conoscenza Dopo creato il mondo, discese per dormire Avvolto in muladhara, attende a ripartire
Energia che scuote, dentro tutto il corpo Muove serpeggiando, vibrando girotondo Kundalini risveglia, moto in mani e braccia descrive sensazioni, l’Angizia sulla faccia
Contorce strappa spasmi, grida di bruciore Di notte quan corpo, va fuori distrazione Ogni muscolo risuona, da piedi cima testa Piano gradualmente coscienza nuov’assesta
Resta una pressione, al sommo della testa Feconda l’uovo-cranio, da mitiche creature Erompe e fuoriesce, sparisce ogni dolore È il parto della gioia, del mito d’oro fiore
Sogn’annunciatori, quan Kundal è pronta Tu sogni d’esser morso, da spiri di taranta Da una formica s’argia, o vipera serpente Identifichi con essa, divin peto corrente
Del tempo dinosauri, ti aiuta a ricordar Può darsi che ti parli, in sogni ti racconta Serpe delle fiamme, simile a un capello Il nome che le dai, l’erge in modo bello
Fuochi e serpenti appaiono in natura Durante tuo risveglio, dice Muktananda Un cobra nel suo caso, lui venne vicino Mai lo danneggiò, duran processo fino
Kundalini è serpente, Argia ballerina Gran serpente nero, sedut’avanti porta Lo noti all’improvviso, oppure alla Tivù Fuochi e roghi vari, coincidenze orsù
Specchia tuo risveglio, moto della Dea S’infiamma in malattia, sant’Avila Teresa Nei sogni le città, percorse son da fiamme Temporal di fuoco, e magma tra le canne
Rivelan che sciamano, vulcano risvegliato Erompe dentro te, come da un crogiuolo Cambia forme al mondo, rifeconda terra Potenze primitive, che nessun sotterra
Possiamo accettare, o adirar risentiti Proviam compassione, verso noi stessi Se accettiamo l’evento, sen giudicare A livello profondo, iniziam a mutare
Sakti e Spiri Santo, son la stessa cosa Amoris incendium, simbol di una fiamma Fuoco dell’agàpe, colomba sacra madre Nasce l’Afrodite, da uova sue covate Kundali risvegliata, appare nella Bibbia Il giorno Pentecoste, scende ben in pista Vampate di calore, colomba d’improvviso Vento che possente, riveste corpo e viso
Scende su ciascuno, dona gran coraggio Appar in molte lingue, e ispira nel parlare È acqua che disgela, e penetra ogni dove Scalda in vario modo, cuori come il sole
Vibrazion se lenta, liquefa dal ghiaccio Se sveglia più veloce, invece vaporizza Concentra vari luoghi, s’attiva pur a salti In ogni crisi in vita, è invito a rinnovarti
A mezzo meditazio, canti oppure piante Risveglia per minuti, oppur per settimane Nel chakra di radice, o perineo convoglio Risvegli pur parziali, tornano nel sonno
Nadi con chakra, se studi fan tempio Allor che compresi, puliti sono pronti A irruzion del divino, o ascesa di Dea Emmanuele fra noi, è dinamica sfera
Gioiosa e raffinata, giocosa e positiva Nirvi o sabikalpa, perenn o discontinua Gradual od immediato, spiri senza fiato In chakra risvegliati, ego è trasformato
Forza d’intuizione, alimenta inspirazione Rende il mondo nuovo, pieno ed esaltato Tutte l’esperienze, han identica natura Sensazion di luce, e danza gioia pura
Ambizio e aspirazioni, vengon’appagate Mondo appar teatro, antico Anan serpente Zona in transizione, tra varie più coscienze Yogi oppur rabbini, pause in un quoziente
Passaggi esplorazione, sforzi d’Endeavùr Guru appare in sogno, e dà la grazia inizio Senti la tua mente, che parla a molte voci Orgasmi duran giorni, in estasi ora cuoci
Il corpo senti scosso, vibrato molte volte Nei blocchi senti spilli, frecce Sebastiano Pungono la pelle, defluiscono energia Mente tieni calma, dirompe sinergia
Senti l’emotivo, oscillar in alto e basso Rivedi le tue scelte, compiute nella vita Malesseri pur pensi, irreali immaginari Demoni pur noti, o spiacevoli scenari Tutto appare storto, resti senza soldi Pensi d’aver colpa, invece è la tua purga La mente si pulisce, sad Guru ti ricorda Mantra negl’orecchi, aprono sua porta
Sada-Shiva ananda, sposo di Adi Shakti Madre delle cose, Maria fuoco del tempio Gesù figlio divino, gemello di Ganesha Stoffa tantra vita, cosmica innocenza
Esperien di Gnosi, fu trans-razionale I gnostici cristiani, han spirito orientale Gnosi è la ricerca, di mistica esperienza Perdono d’innocente, bisogno di pazienza
Dea gran femminile, serpente dell'interno Rimuove i var peccati, dei figli sulla terra Quando son purgati, ereditano il Cielo Specchio che riflette, alito num vero
Vergine che giace, inattivo nell’umano Illumina ciascuno, infine giunge al capo Loto nel sahsrara, coscienza testimone Fonte della luce, acqua che non muore Kundalini per Jung, è la Dea all'interno Visione di Giovanni, di sette stelle chiese Traversa i sette chakra, sino al nazareno Porta fra le ciglia, dell’occhio veritiero Kundalini dragone, re d’uni coscienza Uragani e civiltà, scaten in incoscienza[49] Forze di contrasto, dipingono il bisogno S’alza l’illusione, Brahma va nel sogno
Drago verde-rosso, riunisce in sè la vita Altrove è conosciuto, tigre oppur giaguaro Cerbero oppur lupa, di mondi la guardiana Ambra, giada e oro, cavalca la fiumana
I monti le sue scaglie, l’alito è la nebbia La storia sulle spire, sinuose come membra Vento è suo respiro, l'ombra par suo corpo Polver le sue ali, eterno è il suo ricordo
Va i gruppi d’interessi, a riconfigurar Con spada biforcuta, scioglie vecchi clan Diffonde nuovo amore, legame fratellanza L’essenza antico drago, riluce nella stanza
Occhi fiammeggianti, spada a doppia lama Esce da sua bocca, emblema di linguaggio Che sconfigge bestie, e profeti di paura Illumin illusione, ne mostra sua fattura
Pianet Emmanuel, diventa l’assemblea Dei re delle galassie, miliardi di miliardi Rinascon universi, nel sogno illuminato S’aprono dei ponti, del gioco indovinato
Prodigio della terra, viene dio-bambino Grazie a devozione, spontanea tributata Nutre miele e frutti, di piante paradiso L’amore dei suoi figli, lumina suo viso
Mosè precursore, di culto Amon-Ra Antica religione, di egizia tradizione Rabbini post-riforma, chiamano Yhwh Significa Io Sono, come il divino Re Lo Spirito crea, a mezzo del Verbo Che manifesta, a suon di linguaggio Astarte dea del vino, tende l’infinito Tramite pensiero, di luce concepito
Ritorno femminile, redim ogn’occidente Cielo darà indizi, una donn che veste sole Coron di dode stelle, e la luna sotto i piedi Sarà Consolatrice, accan dragon in fieri
Quello ha sette Teste, dieci corna ognuna La coda sua discende, un terzo delle stelle Drago ora di fronte, alla donna partoriente Attende suo bambino, per divorar coerente
Nato bimbo maschio, rinasce qual samano Mistica coscienza, di un bimbo realizzato Ei domina nazioni, ovver sistema chakra Verga fer in mano, kundali fiamma sacra
Fremito serpente, Kundalini è la forza S’agita ad impulso, in prematur riscossa Terrifico sa esser, poiché Kali è guardiana Dissipa paure, e fa compier la sâdhana
È spazio precedente, tutte le energie Amor che non conosce, più limiti di sorta È iniziazione a Kali, a preceder Kundalini S'affrancano i tantrikâ, dai limiti confini
Attendi a risvelare, la Kundalìni dea Prim d’aver in toto, investigato l’ombra Visto ed affrontato, i suoi terrori base Dove Kali viene, e taglia l'ego in fase
L’apertur del cuore, celebra esistente È un buiti che disvela, Kùndali corrente Non serve di forzare, mûlâdhâra chakra Quando cuore s’apre, chakra si consacra
Stimol’altri chakra, scorrere in Susumna E liberarsi tutti, da vari blocchi in spugna Kundalini energia, spontanea poi si leva Va in effervescenza, in un darsana vera
Tantrìkâ s'abbandona, a fremito maestro Vive nell'istante, presenza del fremente Libera intuizione, a mezzo adorazione Sospende dualità, e inizi inondazione
Lì dal quotidiano, parte e manifesta Quando la presenza, estatica s'installa Il corpo con la mente, ritrovano unità Questa allor s'infiltra, nella banalità Kundalini è la resa, gnosi bodhisattva Androgino buddista, che supera catene Il guru evoluzione, accelera in discente Stimolan l’ascesa, di kundal cosciente Gli yogi meditando, scopriron 5 strati Cui è composto il corpo, simile a cipolla Il primo è detto jiva, sorgente di realtà Anandamaya kosha, in sanscrito sarà
Corpo collettivo è vijnanamaya kosha Corpò emoti-mentale, manomaya kosha Corpò di num vitale, è pranamaya kosha Mentre corpo classi, è annamaya kosha
Brame e pur piaceri, genera ogni chakra Sopravvivenza num, tien Muladhara chakra Terra è suo elemento, e ghiandol surrenali Appare in meditazio, terroso in rossi strali
È il chakra di radice, che vigila il riposo Di Shakti kundalini, là nell’osso sacro L’avvisa quand’è giunto, tempo ridestar Emette vibrazioni, in ronzio particolar
Kundalini s’appoggia, su esso srotolar Se è solido esperienza, più stabile sarà Sennò tosto riavvolge, sin altra occasion Ganesha è sorvegliante, della sua signòr
Emette come terra, identi magnetismo Forza d’attrazione, nel crisma o seduzione Muladar controlla, riprodu evacuazione Disturbi a lui produce, la costipazione
Pur l’aggrava sai, fanatico estremismo Abuso o restrizione, dell’energia sessual Se desto ben pulito, apporta la saggezza Innocenza e devozione, forza di purezza
Scaldan muladara, pesce e carne rossa Ganesha e Murugan, maschil e femminile Coniugan neonato, in feto rosso sangue Colore protezione, arancio poi s’espande
Gestisce la memoria, e armoni emotiva Crean al mula blocchi, vari attaccamenti Più intossicazioni, e i condizionamenti Us’argilla e fuoco, a fare spurgamenti Acqua pur lo purga, a mezzo pediluvio Come bagn a mare, docce ritempranti Metti in bacinella, d’acqua con il sale Piedi stanchi a sera, lascia meditare Poter dell’innocenza, elimin la paura Fa brillare gli occhi, pacifica la mente Ridest in chi li guarda, kundalini vitale Nirmàla Devi dice, elimina ogni male
Porta al carpe diem, o concentrazione Partecipa al presente, beata condizione Da discernimento, o innata vibrazione Se tu osserverai, ogni tua reazione
Accade sen pensieri, flusso d’ogni cosa Ganesha è l’essenziale, d’ogni materiale Attraverso lui, ogni cosa vien creata Gioca sen coinvolto, è gioia rinomata
Senso d’odorato, vero e falso annusa Naso a lui dipende, e ferormoni emette Carisma d’universo, impar ad accettare Ospita il serpente, saggio primordiale
Sopra lui ritrovi, chakra Svadhisthana Area genitale, sessual legata all’acqua Com a bija semi, e incarnazion future Governa fantasie, e libidin gusti pure
Chakra Manipura, li al plesso solare presiede l’elemento, di fuoco digestivo Ombelico sentimenti, gamma d’emozioni Risate della pancia, credenze e volizioni
Chakra di Anahata, presso centro cuore L’aria suo elemento, espan la devozione Converte ogni bisogno, in desider d’amar Ardente s’alimenta, può tutto consumar
S’apre a compassione, tramite la grazia Felicità dell'altro, ricerca qual la propria Tutto ora l’attrae, in amplesso fino fino Sublima svadistana, in tantrico confino
Dolor che si trasforma, puro misticismo Rovescia la medaglia, e cresce l’umorismo La libido sessuale, raffina in compassione Sale d’anahata, a vishuddha in orazione
Chakra della gola, parol che si fa carne Etere elemento, che trova il cuore aperto Sottile più dell'aria, memòr della natura Sottil significati, in poiesi sfumatura
Artista leggendario, oratore professore Bellezza trascendente, di pace superiore Sale in empatia, al chakra della scienza Estasi o tragedia, hanno qui coscienza
Giunti alla Trikuti, coscienz’imperturbata Ajna o terzo occhio, che vede sott al velo Oltre differenze, il continuo spiegamento Eterno movimento, senz’attaccamento
Or luce di saggezza, bisbiglia fa profeti Gnosti in quotidiano, che vivono inspirati Siva è lor signore, presiede in mahayogi ripetitivi mantra, che don a suoi devoti
Il chakra di corona, è sahasrara loto Il settimo sigillo, oltre spazio e tempo Fuor mortalità, trascend’ogn’esistente Mistica fragranza, e grazia ricorrente
Alba in mille soli, Shiva dio creatore Gioia e riverenza, orgasmo d’interiore Appare d’improvviso, lampi tra caverne Portà libertà, a uman che vi proterve
Tragitto della Dea, riassume evoluzione Da chakra di radice, a quello sopramondi Dall'energia nucleare, su a svadi cellulare Al mani emozionale, e cuore del mentale
Fa tappa del vishudda, in eterica energia Quan giunge nel trikuti, raffina la divina Infine accade yoga, union nel loto capo Tantra Siva e Sakti, viene rimembrato
Scopri che Io sono, ero e pur sarò Essenza d’infinito, danzo e vita invito Scopri la coerenza, o legge risonanza Armonico rapporto, entro sacra danza
In unisono vibrante, l’io divien un Noi Noi diviene un Io, in scelta ed istruzione Va libera coscienza, di viver dove voui Trovati la strada, e sposala se puoi
Se potrai dir Io Sono, Ero e Sarò Sei tempio fratello, di colòr che Sono Sarai l'illuminato, messia pur salvatòr A color che sono, ancora nel dolor
Impara come saggi, a dir sonò e sarò Siamo e pur saremo, senza negazione Inconscio tutto può, è mente universale Negazio è costruzione, mente artificiale
Sono dove sono, son anche il divenire Via verità e speranza, di vita all’infinito Lavoro a costruire, il tempio personale dell'amore mio, per buòn viaggi astrale
Ogn’essere divenga, vero sacer-Dote Dote del sapere, medico in sé stesso Aiuto è pur per altri, amrì immortalità Che sgorga là dai sessi, con gratuità Coscienza del finito, fonda la paura Costruire sicurezza, è cuor di medicina Affetti e autonomia, curar propria salute Viver l’esperienze, felici e più compiute
E mi mostrò bel fiume, di vitale acqua Limpida che usciva, dal trono dell’Agnello Nel mezzo della piazza, ài bordi torrente Sta l’albero di vita, che frutta ricorrente
Ogni mese dona, dodèca frutti e foglie A curar nazioni da, mali d’ana-thema[56] Abolite le frontiere, partiti e religioni Cause son rimosse, in auto-guarigioni
La è la sua forza, che don ogni risposta Stappata è la bottiglia, d’oracol positivo Pensier di guarigione, viene riattivato Vince schemi falsi, il Sè ha rispettato
Casa dell’Io sono, montagna allor sarà Si innalza su colline, e giudica nazioni I popoli diranno, saliamo e pratichiamo Casa di Aelohim, emette Sion richiamo E forgeranno zappe, le lance saran falci Armonia è diversità, guerra andrà in oblio Scende giust’azione, da là spina dorsale Per inondar di num, l’altro oscuro mare
Tutto è preparato, per te mio caro uomo Immagini e visioni, profumano di suono Tutto ciò capace, tu riesci a immaginare Realtà dell’UniVerso, vien a manifestare
Magnifico universo, pronto per chi vuole è Regno dei Vangeli, rinasce nel tuo cuore Fai nascere Giustizia, il cristo dell’amore Androgin conoscenza, e mistico signore
Il Regno arriverà, sol quando Umanità Riprenderà il possesso, di femminilità Persa per errore, ignoranza o cecità Costretta nel dolore, della meschinità
Disordine incoerente, coscienza di robò Liber canta e danza, profumo d’ogni fior La femmina nei maschi, aiuta umanità Libera l’Adamo, da caten brutalità
Arcangelo Michele, domina il dragone Anagram d’urina, che bevono gli yogi Serpente risplendente, Jeshua Nazirah Sanscrito Nagas, e semitico Nahash L’ologramma è, il tutto nella parte Invisibile realtà, che genera universo La storia produce, più modelli di realtà Che come le stagioni, van a dominàr
Cervello per natura, filtra per mangiare[59] Legge informazioni, in olografia globale Tutto è interconnesso, unito in risonanza Leggi negli I king, a chiarir la circostanza Scambia informazioni, fotoni od energie L’uomo è insieme di, luci in sinergie In sequenza DNA, costume e indentità Biodanza svela trucco, dì doppia realtà
Il reale è vuoto, e vuoto appar reale Quello è il Tutto, e pure Tu sei Quello Natur paradossale, d’umana condizione Lao Tzu e Upanisad, ti svelan illusione
Tuo cervel impiega, olografico processo Estrae astrae i dati, dal natural concerto Poi ologramma sposta, nostra riflessione Della classica realtà, fa nuova descrizione
Qi dei guaritori, trascende spazio e tempo Ch’esistono soltanto, in mente osservatore In matrice originale, tutto è interconnesso E psiche guarigione, n’è risonàn momento
Natura d'universo, è campo di frequenze Che vibra a generare, l’apparen tendenze Vedono i tuoi occhi, con lenti spazio tempo Togli ora gli occhiali, conosci puro evento
Matrice dei tuoi sogni, oggettiva la realtà Concrè che non esistè, fuor di tua realtà La ghiandol pineale, secrè melatonina Che regol pituitaria, e percezione fina
È spirito infinito, discesa Emmanuele Sposi nos cultura, mill’anni sian di miele L’oriente penetrò, occidente nel passato Intuizioni gli donò, matern amor donato
Mistich’esperienze, coinvolgon l’amigdàla Coscienza deja-vu, cioè senz un contenuto Cervello ha connessioni, lineari e parallelo Formate da sentieri, di luce scambio vero
Gran teoria del caos, rivela che gli eventi Solo in superficie, sembrano incoerenti Mentre sottostante, giaccion simmetrie Che legano gli eventi, in varie sinergie
Min’apprendimento, lo stato di ansietà Cioè statico rumore, aritmico di psiche Il buon insegnamento, può sol facilitare Stati rilassamento, e persuader meditare L’accesso al dominio, primar della realtà Può crear la malattia, o benesser sanità Se nel poter creativo, acquista fluidità In amor gioie e fiducia, ciò si rifletterà
Tuoi stati di coscienza, sono in risonanza Con le onde di realtà, sia gioia od ansietà Sogni ed emozioni, son fine propaganda Sfruttati da giganti, in oligarch’istanza
Ogni monopolio, in te vuole usurpare Trono che ti spetta, entro tua coscienza Rabbia frustrazioni, dan frammentazioni Ogni divide e impera, scompagina l’azioni
Un ologram sociale, configura connessioni Individui in sincronia, acquistano emozioni Espansione di strutture, nello spazio-tempo Porta cambiamento, su più livel contempo
Portan sintonizzarsi, profonde trasformazio Su quelle simmetrie, al di sotto d'universo Riprendono a far ponte, là nella tua psiche Analisi ed olismo, ragione e intuito fine
La qualità attenzione, ti mette in sintonia Con coscien di Gaia, ch’evolve globalmente La musica Beethoven, accorda i vari chakra Vibrazio cui la psiche rispond’ovver appaga
La tecnica prepara, a graduali cambiamenti Mentre senza d’essa, coscienza salta quanti Agguati alla coscienza, drammatici insidiosi Imago in sincronia, dan luce a connessioni
Terapist in risonanza, col mondo del paziente Avverte suo vissuto, esterna e mette in scena E a un tratto poi accadrà, catarsi o saturazio Ogni cosa va a suo posto, nell’interiore spazio
Espande il terapista, le scelte del paziente Porta a sua coscienza, emerge altre realtà Colpisce da vicino, ed espande in risonanza Substrato fisiologi, in rivelazion sostanza Ciascun pezzo d'universo, parte di sistema Più grande intelligente, vibra ed è vivente Contien assorbe dati, tutto e interconnesso Macro e microcosmo, s’amano in amplesso
Esprim ciascun se stesso, vibratoriamente Poi tali vibrazioni, s’intersecan quali onde Con fato soggiacente, ologramm originario Ciascun possiede allora, l’inter’immaginario
Dimension del tempo, non viaggia lineare Esiste in movimenti, multidimensionali Va in molte direzioni, simultaneamente Intelletto c’imprigiona, in una solamente Tempo spazio realtà, fan nastro di Moebius Intrecc’eternamente, volgendo su se stesso Senza andare in dato, luogo oppure tempo Diretta n’è esperienza, deja vu contempo
Tabù contro l'amore, nascon dal degrado Di bell’esperienza, del sé dell'uomo sacro Gerarchico conflitto, impose il monopolio Contro misticismo, dimentica il chi sono
S’imposero obbedienza, a leggi e rituali Inscritte entro sistemi, social tradizionali I mistici insistendo, morivan sulla croce Conosciti te stesso, sii il tuo liberatore
Il regno di Dio, lo espandi dentro te Esiste eternità, in ognì granel di sabbia Scienza e religione, invero son tutt’uno Viaggiano a scoprire, cosmico raduno
Scientifica ricerca, e mistica esperienza Rivelan che l’umano, è micro macrocosmo La natur dell'uomo, è l’onnipresenza in Sé Esplode stella in cielo, umana mente trèm Mistic’esperienza, è immergersi fuor tempo Psiche non conosce, barrier al firmamento Da culla fin a tomba siam cosmica memoria Stadi in corp’umano, museo viven di storia Fra tempo eternità, Sé è il punto d’incontro Informazion di cosmo, incarn in ogni corpo Ciascun nervò sistema, racconta di Betlemme L’essèr umano è porta, oltre alla corrente
Sè fu prigioniero, di spazio tempo e corpo Poi l'autoconoscenza, ci porta oltre confini È storia evoluzione, viaggio interno al sé Forza che ti spinge, attraversar tua mèn Trascendenza d'ego, è un pathos doloroso Com operare al buio, per integrar l’eterno Coinvolgere cosciente, Tao chiamato Fato È meditar su vita, e rispettarne afflato
Esiste l’universo, in quanto esiste vita La stess’evoluzione, percorre le due linee Gigantesco dramma, lo puoi sperimentare In interior unione, o esterno olografare
L’umano se sconnesso, da matrice vita Genera psicosi, che rifletton nelle guerre A strutture della vita, materia si confida Biodanza è risonanza, che univers’invita
Cultura della vita, risuona con il cosmo Danze e movimenti, ne seguono ritmìe Vivamo per creare, più vita nella vita Nutrila ogn’istante, al cuore lei t’invita
L’inconscio vitale, è psichismo cellulare Celle in cooperazio, che umore san creare Psichismo che scende, in autonoma maniera Giù nel quotidiano, e in genetica corriera
Il Freudiano inconscio, memore d’infanzia Genera da incontro, di geni con l’ambiente Che stimola o inibisce, lor potenzialità[67] La cura sta nel moto, a ri-sintonizzàr
Il Junghian’inconscio, o forze archetipè Comuni a umanità, che il Sè san rivelàr Inconscio di biodanza, è benesser cinestè Ruota vari archè, a trovar sciaman in tè Parlano gli archè, col mito e col disagio Freneti n’è il segnale, lavor sua intensità Egò prov’annullarlo, togliendo l’emozioni In delir megàlomani, fà psichè inflazioni
La danz’integrazione, nutre sua memoria Organizza la materia, organ cel e proteine Al fine di produrre, bambini più coscienti Usando intelligenza, dei geni irriverenti
Istinti ed umore, producon inconsciente Sensazion corporee, sino a far pensiero Corpo è generante, sempre da se stesso Usa la biodanza, a mutar umor intenso
Vien desider di vita, da psiche cellulare Lo sente e lo esprime, fuor dal cosciente Perdèr tal desiderio, porta depressione Riflettesi nel corpo, fuor consolazione
Unisce l’affetto, le quasar e i neutrini Perderne comporta, collasso ai desideri Emergon tumori, implosio od esplosione Il desider di vita, è salute tua interiore
L’abbandon dell'Io, è biodanza o tai Qi Ritorno nello stato, di cosciènza del mito Uscir dallo schema, general degli opposti Così l'anima crea, scen e sogni composti
Noi siam il racconto, spontaneo d’un mito L’illustriamo ogni giorno, col viver convito Umano volt in volta, posseduto da Orixàs Dioniso è isteria, cioè istinto d’appagàr |
Mutare identità, di Winkite e Aravane
Cabeza de Vaca, esplora la Florida[69] Androgini nativi, ritrova in meraviglia In seguito europei, li nominan berdache Ragazzi effeminati, che pratican la pace
Molti erano mogli, a indiani coraggiosi Sacri ed aggraziati, fan maschi guaritori O uomin medicina, sciamani e consiglieri Rare donne invero, dan prova di guerrieri
Fuor di più aggressive, tribù di pellerossa Cultura dei nativi, incoraggia terzo sesso Winkite nei Lakota, o Nadle tra i Navaho Mentre in Polinesia, li chiamano Mahu-ao
Son genere di mezzo, benedetto dagli dei Profeti e visionari, consultati dagli anziani Connessi a madre terra, lupi aquila bianca Archetipo di Jung, androge qui non manca
Nativi Americani, son flessibili in giudizio Nei ruoli di persone, di genere e di censo Maschil o femminile, comportamen sociale Antica via di mezzo, sanno incoraggiare
È libertà di scelta, variazion di stile vita Puoi liberar te stesso, dai var ruol sociali È la cura radicale, a nevrosi e deviazione Allent’aspettative, e aiuta comprensione
Rigido pensiero, di due generi soltanto Lascia poca tolleranza, in sociali variazioni Gamma d’emozioni, uman dove s’esprime Violenza con nevrosi, se l’atomo comprime
Costringe l’educazio, persone ad ignorare Nasconder’emozioni, che van a strutturare Le basi identità, e dan pace a cuor umano Ascriver ruoli fissi, è costrizio disumano
han ruoli ben precisi, di sociale utilità Le persone bi-spiriti, nelle lor comunità Attivi curatori, maneggian creman morti Infermier in guerre, oppur veggenti forti
Sono un sangue misto, Oglala Lakota Nato e cresciuto, alla riserva di Pin Ridge Apprezzo diversità, la bellezza arcobaleno La persona winkte, son magico mistero Società dei Lakota, e omni inclusiva Nessun vien escluso, da partecipazione Unicità d’individui, e le lor differenze Arricchiscon sociali, ruoli e coscienze
Contemplan Lakota, 4 classi di gente WakanTanka da ognun, doni che spende Wakan kaga l’artisti, curator Wapi-yapi Wàkan i santi, Wicàmunga son maghi
Winkte persone, eran pure guerrieri Assai coraggiosi, uom cuori di donna Suo ruolo sociale, trascend’ogni dogma Più debole d’uomo, più saggi di donna Tradizion dei winkte, fu messa in oblio Da prim missionari, e laici altri cristiani L'attacco continuo, a tradizioni native Confon civiltà, che di lucro sol vive
Nei vecchi Pueblo, un uomo poteva Vestir come donna, con pelle di daino In perlin decorata, e un uomo sposare Viceversa la donna, era liber cacciare
Sogni e visioni, son la base Lakota Autorizzano caccia, feste oppur ruoli Incarnan più forme, animale o persona Spiriti eventi, e Doppio Volto Signora
Leggendaria Anukite, androgin’appare A colui che la sogna, talento traspare Insegna più arti, artigian conciatura Infilar far vestiti, in perlin tessitura
Indiani Omaha, in ricerca visione invitan ragazzi, a far comunione fisssan destino, nella vita futura Parlar e vestir, sarà scelta pura
Fatta la scelta, divien un dovere Verso il divino, ubbidire a visione Accolto o respinto, pur da famiglia Segui l’istinto, che il fato consiglia Se uno resiste, a chiamata sciamano Profeta o altro ruolo, vive smembrato Sol quand’accetta, chiamata o visione Smette soffrire, suo clan senz’onore Accettar dentro sé, l’autenti natura Produce sorpresa, presso l’esterno Or molte persone, ti accettano pure Psiche si specchia, in tutte nature
Al di là monotema, esìs politema La gran varietà, attributo in natura Più popol nativi, conservano il gene Combinan 2 sessi, in 4 e più gener
Organ maschili, e gèner maschile Organi donna, e genèr femminile Organ maschili, e genèr femminile Femminil organ, e gèner maschile
Model monotema, 2 sessi 2 gener È nozione binaria, di genere e sesso Osserva natura, in Tao sempre muta Concetto binario, sorpassa e confuta Wacasa è capace, a veder tutti i mondi Da visuale maschile, e da quel femminile Femmina e maschio, e nessuno dei due Entrambi comprende, insiem nega pure
Lo spazio raggiunge, d’origin di tutto Dove soltanto, l’androge è compunto Fonte primaria, del mondo sorgente Poi differenzia, in corpo e la mente
Winkte rapporta, lei e universo Accetta reale, mistero del mondo Non è una dea, è ordinaria persona Sacro è l’aiuto, che al mondo dona
Platon prim’umano, disse fu androge Piedi per terra, e coscienza nei mondi Persone transgender, arricchiscono tutti Son come noi, ne più belli oppur brutti
Sacro è sia lei, come ogni umano Se questo tu scopri, realizzi il mistero Mondo or t’appare, variabile e ricco Fuor d’ignoranza, nessun è sconfitto
Ognuno ha il posto, sacro e speciale Nessuna persona, abbiam da buttare Osserva te stesso, richiama te stessa Liber persegui, natur tua pià fresca
Nega transgender, binar monotema Abbraccia esistente, aprendosi all'Altro Ciò apre ogni porta, e il mutuo rispetto A tutta creazione, o Wakan cospetto
Indiani Yuma maschi, son chiamati elsa Se spirito che hanno, cambiano nel sogno Ricevono messaggi, da parte delle piante Com l’arundinacea, androgin vegetante
Ella muta sesso, mutando mente umana Il resto società, s’adegua cambiamento La cultura Yuma, crede in Sierra Estrella Vive un elsa antico, disceso dalla stella
Presagi d’infanzia, gente anzian capisce dagl’atti d’un fanciullo, sesso avrà mutato Elsa presso Yuma, si sposano coi maschi Come pur gl’alyha, androgin rivieraschi
Tra i nativ Mohave, i ragazzi destinati A divenir sciamani, o uomin medicina Usano le trance, medianiche a curar Fare gl’indovini, o gli eventi controllar
Un rito iniziazione, suggella il giovinetto Indossa pelle e danza, ed imita le donne Assume nome adatto, fallo chiaman clito Testicol grandi labbra, l’ano è lor vagito
Alyha trova marito, simul mestruazione Graffia tra le gambe, tramite uno stecco A tempo gravidanza, beve infuso fave Stomaco in dolore, va doglie simulare
Segue defecazio, pupo dice è morto Segue cerimonia, di sepoltura e lutto Tutti crederanno, alla messa in scena L’equilibrio d’uno, al gruppo si rivela
Presso i California, e i Pueblo d’Arizona Uom viril possente, scelto è masturbato Molte volt al giorno, a produrre debolezza Così che mascolin, si scivoli in scarsezza
Fatto andar cavallo, atrofizzan genitali Cadon peli e barba, la voce alleggerisce Incline al femminile, ora è un mujeradò Assume nuovo ruolo, nel social casato
Paleo-asiatiche tribù, accettano saman Due-spiriti persone, stregoni e sacerdoti Temuti e venerati, i glil presso i Iacuti Imitano tutto, manier muliebri inclusi
Popol di Siberia, Ciukci e Camciadali Cambiano di sesso, sugli artici maestrali Parziale mutamento, e gradi trasformazio Veston secon ruolo, sessuale corredazio Sakalava e Tanala, del Madagascar Individuan gl’inclini, androge a educar Come a Tahiti, per gli uomini mahhù Si formano donne, dall’infanzia orsu
In tribù brasiliane, donne qual uomo Imitan maschi, in caccia e capiglia Sposano donna, che loro servivan Qui storia ripete, rovescio che sia
Tra gener si sposan, fuori dai sessi Più effeminati, son maschi trans-vesti Tra Lango d’Uganda, veston da donna Sposan felici, simulan sange e doglia
Presso gli Zulù, il travestimento Allontan malasorte, senza commento Regno del Congo, sacèr veste donna Duran sacrifici, fa chiamasi nonna
Pokotos del Kenya, Xaniths di Oman Entran nell’harem, con le altre mogli Onondaga in Namibia, Diakite del Mali Così pur in Cile, maschietti Araucani
Daiacchi del Borneo, e Bugi in Celebes Se cambian di sesso, han vocazio samana In linguaggio tribale, se ne indichi alcuno Ti dicon quell’uomo, ha cuor femme puro
Yellamma dei fiumi, dea del sud d’India Ha poter di cambiare, sesso a chiunque Jogappa sono detti, suoi maschi devoti traveston per lei, in feste e più moti
In rapporto sessuale, son come Kothis Maschil femminili, trascendono i ruoli Nel Nepal son meti, durani in Kolkata Pakistani zenana, a Cochin son menaka
- festival degli aravani In India vi sono, eunuchi ed androgin Che ai margini vivon, della lor società Son hijira castrati, o sadhu trasgender Sakhi in amore, in Krishna surrender Sadhu Vaishnava, Krishna pur Rama Recàn devozione, offrendosi in moglie Giocano il ruolo, della donna del Dio Koovagam festeggian, annual’idillio Son assai ricercati, danzati e cantati La notte amavasya, sulle vie Villipuram al Tempio Koothandavar, riattuano mito Rinnovan le nozze, e la morte marito
Storia che basa, sull’epòs Mahabaratha Naga Kanni ed Arjuna, han figlio eunuco Rajakumara Pallava, destinato a battaglia Prim di partire, ha desider che l’abbaglia
Chiese sposare, e nessun fece avanti Dio Krishna rimedia, si fa donna Molini Lo sposa la notte, al mattin può partire Muor in battaglia, suo lutto può indire
Rievocan storia, tutti hijra a riunire Fan rito di nozze, e morte in battaglia Fan lutto Molini, rompen braccialetti Urlan fan danze, in festeggiamenti [60] L’ologramma nasce dal laser, un fascio puro viene fatto passare da un semispecchio, che lo divide in due fasci identici. Il primo resterà puro e incontaminato, il secondo verrà proiettato sull’oggetto da "fotografare", che lo modificherà, riflettendolo. Poi i due fasci, puro e modificato, si riuniscono e impressionano la lastra olografica. Tra questi due fasci si viene a creare un fenomeno di "interferenza" che appare sulla lastra olografica sotto forma di cerchi concentrici; queste linee di interferenza contengono tutte le informazioni tridimensionali dell'oggetto fotografato. Facendo passare un fascio laser puro dalla lastra impressionata si ottiene un'immagine tridimensionale dell'oggetto ripreso, frutto della coerenza del fascio laser. 'ologramma al contrario di una pellicola fotografica, contiene l’inter immagine in ogni suo punto, se la spezziamo in cento pezzi, ogni pezzo conterrà, in perfetto ordine tridimensionale, tutte le informazioni dell'oggetto, così come la cellula di un organismo contiene l'intera informazione-coscienza del sistema (animale) di cui è parte intrinseca. [61] Essendo il cervello un analizzatore di frequenze, esistono differenze individuali negli stili di apprendimento. Nutrienti, luce, ionizzazione e suono, influenzano la salute a livello delle frequenze, nell’insegnamento vanno usate tecniche di centering, meditazione, biofeedback o persuasioni ipnoidi con musica e respiro. [62] Nulla esiste come energia o materia pura, ogni sostanza, evento o aspetto dell'universo esiste in sé e si esprime come frequenza o vibrazione di energia, le particelle elementari o unità di coscienza vivono nella terra di nessuno percui la rigida linea fra vivente e non-vivente svanisce; un sasso può autoconoscersi in maniera simile a uno sciame di api che usa moti vibrazionali a comunicar al suo interno, sen logi lineare. [63] Tempo è dimension piena e vivente, ogni momento coesiste in relazione informata e olografica con ogni altra vibrazione del Qi, se ci stacchiamo dal concetto di decadimen biologico e morte della personalità, possiamo avere esperienze multidirezionali e flessibili del tempo, ogni momento par esister ovunque e sempre [64] Tutti i fatti ed oggetti sono accadimenti vibratori, ciascuna cellula codifica i dati necessari a riprodurre l'intero corpo, così ogni mente riassume tutti gli eventi cosmici, il tempo è l'immagine che si muove dell'eternità (Platone) per cui eventi eterni, nella dimensione atomica e astronomica, risuonano nelle nostre menti vincolate al tempo. [65] Nel cammino alla forma umana passiamo tutta la linea evolutiva, strisciam su pancia come serpenti e arranchiam a 4 zampe come cuccioli a sviluppar cervelli rettili e mammiferi [66] attraversando la soglia, vigilata da colpa e vergogna (guardiani della coscienza), genitori e autorità, fin nel teatro della personalità, scopriamo tanti ruoli proibiti e repressi: l'assassino, il playboy, la vittima, il santo, ecc. Procedendo oltre la seconda soglia iniziano le dimensioni cosmiche del sé in un avventura senza fine [67] l’inconscio è sentimen d’amore, esperienza del contatto la cui sintonia, se perturbata, comporta malessere. tra le vie confermate, di accesso all’inconscio freudiano abbiamo: interpretazione dei sogni, analisi dei meccanismi di difesa dell’io, libere associazioni , anamnesi sessuale [68] i modi d’accesso all’inconscio collettivo sono: studio dei simboli di trasformazione, analisi del copione iniziatico sciamanico, espressione dell’inconsciente attraverso arti e relazioni, suoni orientati senza interpretazione, cerimonie e lavori con i miti; modi di accesso all’inconscio toroide sono: convivio, erotismo, giochi e risate, alimentazione, naturaleza, estasi, regressione via trance, sospensione acquatica, bagni di mare, deserto e foresta, medianità collettiva, massaggio non muscolare, stimoli cinestetici, ascolto degli istinti nei riti. [69] esploratore spagnolo, nel 1530 scrisse nel suo diario, di aver visto in Florida maschi nativi indiani addolciti, simili a quelli descritti un tempo dai primi cronisti romani. Berdache dal persiano b-vardaj (ragazzo due-spiriti) era etimo simile al sanscrito Mevlana, cioè persona che cerca la via di mezzo in tutto emulando l’ideale indiviso originario; a seguito delle invasioni della Persia ad opera dei crociati del Medio Evo, tale parola finì per assumere un significato peggiorativo [70] Win significa donna, kte è una forma di futuro, per cui winkte significa: sarà donna. La persona winkte è Wakan, sacra poiché, spesso, ha ricevuto da Wakan Tanka poteri curativi e conoscenze mediche, saggezza e compassione; essa dà ai ragazzi i nomi sacri segreti nelle cerimonie e dispensa consigli e conforto agli adulti per faccende di cuore e amore. Poiché ha profondo amore per i bambini, spesso gli sono affidati perché li cresca ed è l’unica che si prende cura dei più vecchi ormai soli. Il suo humor e la sua rabbia son ben conosciuti e compresi, ingannare una persona winkte può far perdere al malcapitato la faccia e la rispettabilità in pubblico [71] può partecipare ad una festa di guerra, ma ritornerà al suo ruolo funzionale di donna, raccogliendo bacche, cucinando, conciando pelli, cucendo vestiti e infilando perline [72] La transessualità presenta negli esseri umani come nelle piante ed animali quali scimmie, cani, gatti, topi, insetti, ecc. La ricerca microbiologica rivela la causa nel rilascio di un ormone chimico mimetico in un preciso momento dello sviluppo fetale mutato in seguito allo stress della madre in risposta a mutamenti sociali o climatici, appare dunque come una risposta dell’ambiente o psiche collettiva alle minaccie di sopravvivenza della prole o della specie. [73] Lame Deer Lakota disse: “se la natura (WakanTanka) mette un carico su una persona rendendola diversa, le dà un potere spirituale speciale, noi Lakota non buttiamo via nessuno”. La persona winkte o transessuale, per via del mix cerebrale maschile e femminile, possiede intelligenza e abilità artistica, se subisce il conflitto tra identità di genere e sesso fisico, ha sofferenza ed agonia che, se non trattata, porta ad autodistruzione. L'oppressione sociale, il bigottismo e le vergogne culturalmente indotte massacrano tali persone. [74] Presso i Lakota e altri nativi, il genere di una persona è molto più importante dei suoi organi sessuali che accade di possedere, poiché è ciò di cui si è consapevoli di essere; ciò è visto come relazione omosessuale solo se ci si attiene allo schema interpretativo monoteistico di genere e sesso binario. Col paradigma due sessi/quattro generi, la persona winkte (Doppio Spirito) ha marito o amante poiché di genere femminile, per cui è abbastanza naturale che desideri un compagno maschio, cioè che la rende wacasa (sacra) non ha a che fare coi suoi organi sessuali bensì col suo genere. Sesso è funzione fisica mentre Genere è identità in divenire dinamico (Tao e psiche) e non un sistema fisso e definito, la sua sede è nel cervello. Shanti Prashna: “il pensiero transgender moderno, al di là del privilegio di transitare da un sesso all’altro, grazie a ormoni, test ed eventuale psicoterapia, esprime una cultura alternativa interessata alla rottura dei ruoli “binari” maschio/femmina, e tutto quel che ne consegue in termini di elaborazione culturale, scientifica e diritti civili (mutamento dell’istituto del matrimonio, dell’anagrafe, ecc.)” [75] L’uomo che cambiava sesso era chiamato yirka’-lavl-wa’irgin (uomo tenero), nevchica (smile alla donna), oppure ga’cikiché ce (donna trasformata), mentre la donna che diveniva uomo, adottava pronuncia maschile, si forniva d’una tibia di renna, l’attaccava a una larga cintura di cuoio e l’usava alla maniera del fallo [76] hijra è parola Hindi arabizzata, deriva dall’antico kinnar e indica una categoria di genere ambigua o intersessuale (simile al moderno transessuale), in Tamil Nadu equivale ad aravani o aruvani, e in Thai a Kathoey. gli Hijra vivono in comunità, come i chela presso i guru, in pubblico, vestono e agiscono come donne e i loro partners sono spesso maschi sposati; si diviene Hijira in passaggi graduali, di solito nell’adolescenza. Guadagnano da vivere performando cerimonie religiose in cui si crede portino fortuna alla nascita di bimbi con danze sensuali, di fertilità e corteggiamento, e se non pagati, si crede portino sfortuna. Oggi, emarginati dalla cultura puritana del passato coloniale, praticano più spesso la questua e la prostituzione [77] Alla prima luna piena del nuovo anno Tamil, nel mese di Chitrai, (aprile/maggio) ha luogo l’annuale festival Chitrai della durata di 15 giorni, al tempio Koothandavar del villaggio Villipuram in Tamil Nadu, migliaia d’Hijras, da diversi luoghi, arrivano al festival rituale per sposare di notte e rompono il velo (thali) al mattino, in un carnevale erotico di antica memoria
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